complimenti per la sua approfondita e ben esposta spiegazione per il calcolo della sezione maestra.
 
Vorrei chiederle come posso fare in pratica per usare le formula di Simpson per calcolare la superficie bagnata di una barca a vela avente una lunghezza al galleggiamento di 14mt e larghezza massima al galleggiamento di 4 mt. Escludendo pinna e timone facilmente misurabili a mano.
Capisco che il calcolo può restituisce solo dati approssimativi perchè tutte le carene sono diverse, ma quello che serve è avere un'idea approssimata per il calcolo dei quantitativi di pitture, primer e prodotti vari per la cura della barca.
 
Gradirei un esempio chiarificatore.
 
Grazie e cordialità Giovanni

Non userei la formula di Simpson per ottenere la superficie da pitturare. Piuttosto mi rifarei all'esperienza e a qualche regola pratica. Ho qui sottomano un manualetto della International che da' delle spiegazioni e formule esaurienti. Rubo pertanto la serie di formule (però cito la fonte: ladro gentiluomo).

"Quanto prodotto si deve acquistare per fare un buon lavoro?"
  1. Si calcola l'area della superficie da ricoprire (utilizzare la tabella sottostante)
  2. Si consulta la relativa resa pratica del prodotto;
  3. Si divide l'area della superficie per la resa pratica e si ottiene il numero dei litri necessari per mano;
  4. Si moltiplicano i litri per il numero di mani e si ottiene il quantitativo da acquistare.
  5. (aggiungo io) Se poi siete come un amico mio che tiene il barattolo della vernice troppo vicino al piede allora dovete aggiungere almeno due litri di vernice a sessione di lavoro.
Calcolo della superficie da pitturare (valore in metri quadri)
Opera Morta
= (Lunghezza fuori tutto   +   Larghezza)   x   (2 x Media del bordo libero)

Ponti
= 2 x (Lunghezza fuori tutto   x   Larghezza    x   0,75)
nota: l'area occupata da tughe, pozzetti ecc in molti casi deve essere sottratta

Opera Viva
imbarcazioni  a corpo unico tipo motoyacht con poco pescaggio e con paramezzale
= Lunghezza Linea di Galleggiamento x  (Larghezza + Pescaggio)

Imbarcazioni di medio pescaggio a carena rotonda (tipo a chiglia lunga)

=  0,75  x  Lunghezza Linea di Galleggiamento x  (Larghezza + Pescaggio)

Imbarcazioni a chiglia profonda di linea slanciata e con deriva a bulbo
=  0,50  x  Lunghezza Linea di Galleggiamento x  (Larghezza + Pescaggio)

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Salve a tutti,
sono nuovo del "posto" e mi sto orientando. Presto inizierò anch'io l'avventura e quindi probabilmente diventerò un po' più attivo, soprattutto nella richerca di informazioni e di supporto.
Nel frattempo, navigando nel sito, ho scoperto la dolce passera Despina che mi ha rapito.
Sono stato sul sito della B.C.A. ma non ho trovato il modello corrispondente.
Se c'è qualcuno all'ascolto, mi può aiutare?
Grazie e a presto.
Riccardo

Despina è un progetto di Carlo Sciarrelli per Paolo Lodigiani come sua barca personale. La costruzione di Despina è classica e richiede l'intervento di un cantiere specializzato, non saprei se sia possibile l'autocostruzione.
Anzi meglio, l'autocostruzione è senz'altro possibile ma solo da parte di "veramente esperti" dove per tali intendo costruttori non professionisti che ne sanno come un buon maestro d'ascia ma che lavorano meglio.    ... e ce ne sono!
Se è il caso tuo allora puoi rivolgerti direttamente a Sciarrelli per acquistare il progetto altrimenti cercati qualche costruzione più consona e fai esperienze.
Non voglio scoraggiarti ma considera che un progetto come quello di Despina non è destinato al novizio ma ad un maestro d'ascia esperto che sa mettere il "suo" laddove l'architetto traccia un disegno. I particolari di una giunzione, di un ombrinale e cose del genere non le può disegnare l'architetto ma le deve lasciare alla pratica del costruttore. In una barca come Despina ci sono una infinità di particolari di questo genere che non sono ricercatezze ma elementi che concorrono o alla struttura della barca stessa o alla sua tenuta e durata.
Se ti sensibilizzi all'argomento comincia a guardare con occhio molto attento le costruzioni classiche di questo genere, ruba con gli occhi e entra piano piano nella problematica: scoprirai una miriade di particolari che magari non avresti considerato. A me succede ancora adesso. Con ciò non voglio dire che tutti i maestri d'ascia producano capolavori, intendiamoci. Alcuni, i migliori, ci riescono. E le loro barche fanno la figura di Despina...
Buono studio!
a presto

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Buon pomeriggio a tutti,
sono un grafico di cinquant'anni che vi segue da un pò e vorrebbe diventare un autocostruttore (scafo a spigolo, generatore diesel e motore elettrico, vela a giunca... sono ancora indeciso sul tipo di WC). Sono consocio di "######", un'Almadira del '72 (è più il tempo passato a ripararla che a navigare...). Ogni tanto acquisto piani e sogno (generalamente da BCA, dove "Anatra Vagabonda" continua a solleticarmi...).
Frequento e scarico di tutto dai siti internet dedicati all'autocostruzione,
(tantissimi in inglese, pochi in francese e pochissimi in tedesco, per non parlare di quelli giapponesi ((lingua a me praticamente ignota))) e continuo a sognare. Disegno, disegno, disegno, ma soprattutto sogno...che è il suo bello.
Mi sono imbattuto in questo libro che, dal '96 ad oggi, ha raggiunto sul mercato dell'usato prezzi da pazzi (tipo da 30 $ a 130 $). C'è qualcuno che ce l'ha da noleggiare o vendere prezzi modici?
(lo sò anch'io ch'è vietatissimo il noleggio).
Il libro è:
Practical Junk Rig: Design Aerodynamics and Handling
H. G. Hasler, J. K. McLeod
Format: Hardcover
ISBN: 1888671017
Pub. Date: May 1996
Publisher: Tiller Publishing

Qualcuno l'ha visto? A me non sembra male...


Ciao Larsen,
per il libro devo dirti che non ne ho notizie. L'unica che posso suggerirti è di postare un annuncio su Cantierino. Siccome credo che sia abbastanza improbabile che sorta risultati prova pure su qualche sito internazionale, magari chiedendo fotocopie.
Circa poi le vele a giunga mi risultano pochi esperimenti. A me non piace, ma potrebbe essere una questione di gusto e quindi molto opinabile. L'unica considerazione da fare è sulla semplicità d'uso. A tale riguardo vorrei che leggessi con attenzione una pessima traduzione (mia) di un articolo dell'arch.Chapelle - MARINITA' - che trovi sul sito. Concordo pienamente con Chapelle sia sotto il profilo teorico che quello pratico frutto delle mie esperienze di navigazione.
Una ultima notazione circa le richieste progettuali del tuo sogno: il generatore+motore elettrico. Invece di avere un elemento che può dare problemi ne impieghi due, uno in funzione dell'altro. Statisticamente è un azzardo. Una risposta pratica alla delocalizzazione del motore (credo sia questa la molla che ti spinge ad adottare una soluzione così complessa) è rappresentata dalla trasmissione idraulica. Anche qui, seppur meno complessa, intervengono numerosi fattori che possono rendere il tutto più delicato del mero motore +asse.
Anch'io disegno molto e sogno moltissimo.
Sarà che sto invecchiando, sarà una certa inclinazione all'eleganza sobria (piccolo massaggino all'ego) ma più passa il tempo più mi piacciono le barche semplici, che passano inosservate. Con le linee garbate, con le giuste proporzioni, con la bellezza della semplicità. Questo non significa che sia contrario di principio all'innovazione, per carità. Semmai vorrei che la mia barca fosse innovativa senza farlo vedere, senza urlare e neanche gridare. E siccome, nonostante l'età, sono un pazzo romantico, la mia barca la vorrei prima di tutto BELLA. Bella che mi faccia essere orgoglioso. Alla sua bellezza sono disposto a cedere in comodità e praticità. Come ad una donna. Anzi, aggiungo, se ti fa soffrire un po' finisce pure che l'ami di più....
Buon vento e buoni sogni
Luigi


Ciao, quest'estate sono nuovamente andato a trascorrere le mie vacanza in
Croazia, con la mia modesta barchettina (non ho la fortuna di avela a vela,
ma confido....) visitando Rovigno, sono stato spettatore della costruzione
di una "batana" classica barca di legno dei pescatori lcali....... beh! mi
sono messo in testa di costruirne una, ma non so a chi chiedere
informazioni!!!
Non è che voi abbiate qualche progetto da farmi avere?? come falegname me la
cavo, il posto c'è.....mancano solo le conoscenze e le "dritte" per poter
cominciare.....
Sono scemo, o posso riuscire???  non fatemi venire dubbi.....
Vi ringrazio!!!!

A.T.

Come hai potuto vedere le costruzioni di barche classiche  - oramai una vera rarità - seguono gli schemi presenti nella testa del maestro d'ascia che dirige i lavori. Si avvale di dime a regole tramandate e non esistono - che io sappia - progetti destinati alla autocostruzione. Al massimo puoi trovare qualche testo dove sono riportati dei rilevamenti ma questi possono al massimo essere indicativi per l'organizzazione di un progetto e sicuramemte non possono sostituirlo. Considera inoltre che un eventuale progetto destinato alla costruzione di barche classiche - l'Arch.Sciarrelli ne ha prodotto qualcuno - è ad uso e consumo proprio del maestro d'ascia e si fonda su sistemi costruttivi a lui ben noti. Talvolta lo stesso architetto non è in grado di entrare nel dettaglio di certi particolari. Questo è un motivo per il quale certi progetti sono di esecuzione professionale e non alla portata di un autocostruttore, almeno alle prime armi.  L'unico consiglio che posso darti, se realmente sei attratto da quest'impresa, è di metterti alle costole di un maestro d'ascia come quello e cercare di rubare con gli occhi il suo mestiere. Il fatto di essere un buon falegname ti aiuterà molto come ti aiuterà molto essere un buon marinaio a conoscenza delle problematiche di conduzione e di organizzazione di una barca.
Se ti andasse di seguire e documentare una costruzione classica e ricavarne un articolo sarebbe veramente molto interessante.
Gli americani, pur non avendo la tradizione di costruzione che abbiamo noi, si sono molto dati da fare in questo senso e nel web puoi trovare molte indicazioni. Alcune costruzioni del nuovo mondo sono direttamente discendenti di quelle tradizionali dei vari paesi d'origine degli immigrati. Negli States si ritrovano tipologie di barche inglesi, norvegesi, francesi, spagnole ed italiane, queste ultime specialmente nelle coste californiane.  Questo è uno dei motivi per cui può capitare di trovare informazioni dettagliate sui gozzi liguri in lingua inglese. Recentemente la rinascita di interesse in ambito mediterraneo per le barche con armo latino sta producendo una discreta quantità di informazioni tecniche disponibili anche sul web.
Buon lavoro


Saluti e buon vento!
Luigi Scarnicchia    (webmaster)