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Il Blue Shark
di Simone Vicario

 

aggiornamento Primavera 2002
Anch'io un anno e mezzo fa entrai a far parte di quella tribù di persone che piuttosto che comprarsi una barca di serie (fatta con lo stampino) e pagarla oltremodo, hanno deciso di costruirsela sa sè; gli autocostruttori!
Ho scoperto comunque di non essere il solo "fuori di testa",ma che come me tante altre persone condividono la mia stessa passione (forse più all'estero che in Italia...).
La barca che ho realizzato è un Promenade 2000 in compensato marino con tuga in VTR.
E' un progetto di Ernesto Quaranta (squisita persona che mi ha seguito telefonicamete durante la costruzione); si tratta di cabinato a vela con deriva mobile e scafo a spigolo dalle ottime prestazioni veliche (dovute anche all'esagerato rapporto sup.velica/peso (21mq/0.35t))E' lunga 5.40m per un baglio massimo di 2.40m.
Vi invio alcune foto della costruzione e spero che  la mia esperienza passa essere d'aiuto a qualche altro autocostruttore
 

La barca si chiama BLUE SHARK (forma e colore ne giustificano il nome) ed è un Promenade 2000 venduto in kit dalla Sibma Navale di Carignano (TO).

MODELLO E PROGETTO
Promenade 2000  Il progetto è dell'ing. Ernesto Quaranta.

DIMENSIONI SCAFO
Lunghezza fuori tutto  5,45m
Lunghezza al galleggiamento 5,22m
Larghezza 2,40m
Larghezza al galleggiamento 1.98m
dislocamento deriva mobile 3.50 kg
immersione 22/110 cm

Lo scafo è in compensato marino di mogano derullato con ossatura in iroko.
Lo spessore è variabile da 8 (bordi e fondo scafo, pontatura)  a 5 mm (interni e armadietti di prua)
È consigliato l'uso di resine epossidiche in ogni fase della lavorazione (per incollare e impregnare) che sebbene costino un po' di più delle colla rossa e bianca danno decisamente maggiori garanzie di durata e resistenza (ed in oltre sono trasparenti e permettono un lavoro un po' più "sporco" specie nei legni che verranno lasciati a vista)
La tuga in vtr rinforzata.

Il blue shark è un deriva  mobile ma è prevista una versione anche con bulbo fisso (350kg ca); per maggiori informazioni  contattare la Sibma.
 

PIANO VELICO

L'armo è a 3/4 con crocette molto acquartierate (Io ho preferito portare l'armo a 7/8)

 J=     1,95 m
 I=      7 m
 E=     2.85 m

Il corredo di vele standard prevede fiocco  (110%) e randa (stecche corte),inoltre ho aggiunto un fiocco olimpico senza sovrapposizione e un genoa radiale al 150%. Nella randa ho fatto allungare le due stecche alte per una maggior rigidità del profilo (chissà se poi serve veramente?)

I profili della deriva e del timone sono semplici e di immediata realizzazione.
 

ATTREZZATURA COPERTA
Due winch Harken in bronzo cromato per regolazioni scotte e manovra drizze, 2 stopper Spinlock, 2 rinvii piede d'albero e 2 rinvii piani per portare le manovre in pozzeto. Trasto randa con paranco per scotta randa,  paterazzo sdoppiato per una migliore regolazione  dell'albero. Timone snodato per minore pescaggio (NOTA: lo snodo rende il timone un po' più "ballerino")
 

INTERNI
Gli interni, come del resto gran parte delle rifiniture della barca sono lasciati ai gusti del costruttore.
Personalmete ho preferito degli interni semplici (quasi spartani) ma ben rifiniti, a tutto vantaggio dell'abitabilità e della semplicità (nonchè della velocità di costruzione).
Essi prevedono quattro posti letto, due a prua (di forma a V) e due semi incassati sotto le panche del pozzetto; Ho cercato di realizzare più gavoni possibili sotto i cuscini.
(manca quello fondamentale dell'ancora... ma meno buchi ci sono meglio è).


Gli interni (e parte dell'equipaggio) di blue shark all'ormeggio in un porto croato.
TEMPO DI REALIZZAZIONE KIT
Considerando che studio a Milano Ingegneria (cioè dovrei...), ho impiegato poco più di un anno nella costruzione di blue shark, lavorando di media 2 ore al giorno (beh, alcuni giorni non facevo niente, altri 20 ore di pialla...).

CONSIGLIO AD ASPIRANTI COSTRUTTORI:
Non è un impresa facile... non nel senso che devi essere un genio ma nel senso che devi avere tanta costanza e soprattutto motivazione...
alla fine però la soddisfazione è immensa.
 
 
Il cantiere è pronto, si inizia la costruzione...Ecco lo scalo del Promenade 2000; Le assi sono molto più grosse di quanto richiesto del progettista, ma attualmente avevo a disposizione quelle...

L'ossatura dello scafo è quasi terminata
Un momento di relax, dopo la faticosa levigatura dello scafo.

 
 

Le cose da fare... il ritaglio delle sagome dei cuscini.

e le cose da NON fare: 
La fusione di 22kg di piombo sui fornelli di casa, con relativa colata nella deriva (ormai zavorrata) stesa sul pavimento di marmo...
NB: notare nel volto (sono io)i chiari segni di schizzofrenia dovuta alle esalazioni di piombo...

 
 
Levigatura del ponte prima della verniciatura.
Lo scafo è terminato;  finestrini e attrezzatura di coperta sono stati istallati.

                            A presto,
                                             Simone Vicario simvic@jumpy.it

aspettando un po' di vento sul Lago Maggiore
 


aggiornamento Primavera 2002

In seguito alcune foto delle modifiche che ho eseguito quest'inverno sul Promenade 2000 Blue Shark.
Se fosse una macchina è come se le avessi fatto l' "assetto", potenziandone anche il motore.
(infatti un po' tende a straorzare...in pratica sgomma in testacoda!)
Paragoni automibilistici a parte, la barca ora è nettamente più stabile e sicura. E' quasi impossibile scuffiare, infatti sotto raffica piuttosto che mettera l'albero in acqua va all'orza.
Ovviamente i 200kg di peso aggiunto non potevano non influire negativamente sulle prestazioni ed allora mi sono tutelato maggiorando di un metro l'albero e facendomi fare una randa un bel pò più allunata.
La superficie velica (sempre con armo a 7/8) sale da 18 a 24mq. Per le andature ho aggiunto uno spinnaker di 26mq. Purtroppo ha dovuto aquartierare le crocette di oltre 25° aumentando il precarico per dare un minimo di rigidità all'albero senza dotarlo di volanti basse. Ciò crea qualche problema di poppa perchè la randa non può uscire più di tanto senza scassare tutto. Ho sdoppiato il paterazzo per permettere alla randa di passare in virata, anche se senza paterazzo l'albero (almeno fino ad oggi) sta su da solo.
Ho preferito modificare anche il timone (fisso invece che mobile), per fare un profilo degno di chiamarsi tale. Però nel complesso devo aver diminuito la superficie della pala e quindi ha un pò meno potenza rispetto a quello precendente che però era troppo brutto per essere vero. (Gli smaliziati avranno notato la giunzione di testa tra parte del timone vecchio e quello nuovo...ehh, sembra che si spezzi da un momento all'altro e invece no!, non ancora...).
Probabilmente la gente pensa che noi giochiamo e ci divertiamo a modificare le barche, è vero!
Ah, scusate, ma preso della foga del racconto non ho specificato, il bulbo l'ho preso dal Quaranta ed è in ghisa.(non so dove l' abbia fatto fondere ma comunque  il disegno è suo). E' quello che mette sul Pellicano (4,4 m ).
Non lo aveva mai messo su un P2000, mi sembra che adesso stia facendo una versione del P2000 chiamata Mahon(che è come il P2000 normale ma con quel bulbo).
Il timone l'ho disegnato e ritagliato io. Anche le vele le ho fatte fare alla Veleria Viganò su mio disegno. Sempre su quel disegno ho modificato l'albero (è giuntato a 6m) e alzato le crocette aquartierandole. Il resto è il Blue Shark di prima.

A presto, e buon vento.
Simone Vicario simvic@jumpy.it
 
In questa il fiocco punge un pò... ma non timonavo io!
Una volta c'era la cassa deriva ora non più. 
Alla base della cassa si vedono i rinforzi in vetroresina
sopra i quali ho imbullonato il bulbo. (sei bulloni 12mm).
Ho preferito delle selle longitudinali invece che trasversali.Sono un pò più scomode ma lo scafo
lavora meglio.
Eccoci alla resa dei conti, chissà se questo bulbo funziona davvero?

 
classiche foto ricordo...
....e via di spinnaker!