Cronachetta di due costruzioni in legno
dell'Arch.Rodolfo Foschi




Hi, webmaster,
il sito diventa sempre più popolare, frequentemente qualcuno dei miei "grulli" autocostruttori vi fa riferimento e, proprio uno di loro, mi ha stimolato ad inviare qualche immagine della sua barca, di cui sembra essere sicuro che piacerà a molti altri navigatori.
E, già che sono al computer, di barche ne manderò due. Entrambe un po' grandi per l'autocostruttore medio, ma sto lavorando ad un cucincolla ..
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 (omissis)
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Buon vento    Rodolfo Foschi

* qui il webmaster ha censurato parte del testo. Cosa sta' prendendo forma sul tavolo del Foschi? 
Ve lo dico piano ad un orecchio: un progetto che interesserà a tantissimi. Però - proprio perché sarà di sicuro interesse - non dico altro. Lasciamo lavorare l'Arch. in pace e non stiamo a tampinarlo per avere notizie altrimenti invece di disegnare deve passare il tempo al telefono.





Carmelo vide il Cutter e fu amore.


Carmelo vide il Cutter e fu amore.

Parlando con Fiorenzo, seppe che l’aveva costruita con le sue mani e capì che avrebbe fatto altrettanto. Il disegno era vecchio ormai di anni, risaliva al tempo in cui era obbligatorio immatricolare le barche se superavano le tre tonnellate di stazza, il Cutter era progettato per starci dentro pur essendo un po’ più di dieci metri. Proposi a Carmelo di modificare i vecchi disegni per rientrare nelle misure attuali, ma rifiutò anche la minima alterazione e si mise subito al lavoro.
Tra l’estate e l’autunno del 2004 ha costruito, presto e bene,  l’ossatura, ma quando è arrivato al fasciame, era ormai inverno ed il freddo rischiava di rendere critici gli incollaggi

 Saggiamente, ha preferito aspettare la primavera, ma non potendo star fermo, ha messo mano ad arredi ed impianti. Il  programma è di andare in mare entro il 31/12/2006. .


A giudicare dalla quantità di lavoro fatto fino ad ora, c’è da giurarci che ce la farà
La barca:  Lunghezza  10.30; larghezza  3.05; immersione  1.65; dislocamento 5000. Scafo in lamellare, coperta in tek su compensato; albero in legno con pennaccino. Bulbo in piombo imbullonato al trave di chiglia. L’aspetto è alquanto demodé, ma quando si ingaggia con una barca “moderna” la lascia nella scia.
Forza Carmelo!





Krill

La seconda barca è, rispetto al Cutter, meno classica, ma non saprei definirla “moderna”, progettata per navigare, concede poco alle mode balneari e, ammesso che abbia una validità estetica, la trova nell’equilibrio dei volumi e nelle proporzioni degli elementi.

Quando Marco mi chiese di disegnare Krill  aveva appena letto “Istruzioni per costruire una barca di 5.50 metri” e pensava ad un grosso cucincolla. Rimuginando intorno a questa idea realizzammo ben presto che, cucire  pannelli così grandi, avrebbe creato non pochi problemi. Occorreva una sorta di manichino a cui appoggiare i pezzi in lavorazione, una specie di scalo di montaggio, tanto valeva fare delle costole vere  “come quando si costruiscono le barche”.



A tal punto, la voglia di perfezionismo, ci ha fatto fare un ulteriore  piccolo passo:  il fasciame ha una zona di raccordo in strip planking  tra il pannello di compensato del fondo e quello del fianco, così da realizzare una carena tonda, pur conservando tutti i vantaggi della costruzione in compensato.



Del Buonvento è, nonostante tutto, rimasto qualcosa: il bulbo in cucincolla. Questa scelta risparmierà a Marco  di brandeggiare una gran massa di piombo per assemblarla allo scafo e, ancor più interessante, farà a meno dei delicati e costosi bulloni inox.  
La barca è lunga  9.70; larga 3.05; immerge  1.60 e  disloca 4500 chili. Non posso dir nulla delle prestazioni, fintanto che non avrò tenuto la barra in mano, ma sono fiducioso…

Marco non osa fare programmi per il varo,  ha costruito le costole ed ora allestirà lo scalo.
Buon lavoro Marco!

Rodolfo Foschi Architetto
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Yacht Designer Via del Roseto, 12
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