Il Navigator
di Maurizio & Norberto Panelli 

Ciao a tutti!

Seguendo il consiglio del Webmaster, cercherò di descrivere la nostra (mia e di mio fratello) esperienza di autocostruzione di una barca a vela.
PROGETTO: dopo un paio di mesi di ricerche, la scelta del progetto è caduta sul "NAVIGATOR", una deriva di m. 5,40 fuori tutto (m4,50 lo scafo) per m. 1,80, disegnata da John Welsford, neozelandese. Alla prima autocostruzione, abbiamo scartato il sistema stitch & glue perchè non ci piaceva, nostante alcuni progetti interessanti (come l'Argie 15) ed i sistemi strip-planking e cold-molded puri, perchè ancora troppo difficili per noi. A meno che non abbia un nome suo, Navigator è costruita in una sorta di sistema strip-planking versione easy; dove al posto delle listarelle in legno massello, ci sono dei profili in compensato marino.

 

MATERIALI: i materiali scelti per la costruzione sono: Compensato marino di Okoumé per scafo, paratie e piani di coperta, Larice per le serrette della chiglia, paramezzale, rinforzi della cassa di deriva e paratie, Mogano per lama deriva, timone, bompresso e tutti gli inserti di pregio, Cedrella Odorosa per le serrette dello scafo. Non abbiamo ancora deciso il materiale da scegliersi per la realizzazione dell'albero e del boma. Resine epossidiche e vernici sistema Cecchi.
COSTRUZIONE: i lavori sono iniziati verso la fine di dicembre 2002, con la costruzione della culla, una struttura in legno non pregiato perfettamente livellata sui piani orizzontali e suddivisa in 10 frames con altezze tali da formare la curvatura della futura chiglia.
Essa è stata successivamente ricavata dalla giunzione di due pannelli di CM da 10mm. La giunzione (scarf-joint) è stata realizzata fresando in testa i due pannelli da unire, per una profondità di circa 20mm ed inserendo, per la lunghezza della fresatura, una linguetta sempre in CM di spessore adeguato. Il tutto incollato con resina epossidica.
Fissata la chiglia sulla culla sono successivamente ad essa state incollate le due serrette di base ed il paramezzale, una tavola di larice massiccio sezione mm100x20. Nota: ci vuole un "MARE" di strettoi da falegname!

In seguito, con l'ausilio della fresatrice verticale, abbiamo praticato l'apertura per la deriva. Altra nota: se avessimo realizzato il paramezzale in 3 pezzi incollati tra loro per la lunghezza, anzichè in uno solo, avremmo risparmiato tempo e corso meno rischi per ricavare l'apertura di cui sopra perchè avremmo interrotto il pezzo centrale lasciando lo spazio là dove serviva!.

La fase successiva ha visto la costruzione di mezza cassa deriva. Mezza perchè, così facendo, abbiamo potuto "provare" l'inserimento della lama di deriva, una volta fatta. La cassa è stata realizzata in CM rinforzato alla base con due profili sagomati (uno per parte), sempre in CM, raddoppiati; in alto con due listelli di larice. Le due pareti della cassa sono state unite tra loro distanziate da due listelli di larice molto robusti.
La lama di deriva. Trovata una bella trave di mogano, rifilata e piallata, abbiamo ricavato 8 listelli con sezione mm60x50; li abbiamo incollati tra loro con la faccia più larga avendo cura di invertire il corso delle fibre. Abbiamo ottenuto così una tavola rigidissima di mm 400x850x60. Con lo stesso metodo abbiamo ricavato la parte superiore della lama di deriva, quella per intenderci, che rimane dentro la cassa quando la lama stessa viene abbassata in fase di navigazione. I due pezzi saranno poi incollati tra loro con una giunzione a tenone e mortasa.  Norberto (mio fratello) si è preso l'onere di sagomare il tutto a mano solo con l'ausilio di pialla, raspa e carta a vetro: un lavoraccio. Però riuscito bene.
Nel frattempo era incominciata anche la preparazione delle otto paratie e dello specchio di poppa, i quali sono tutti in CM da mm10, tranne la paratia #1 e la #2 che sono da mm6 (adeguatamente rinforzate lungo i bordi). Il tutto è stato successivamente incollato alla chiglia, insieme al dritto di prua provvisto del suo prolungamento alla base, che è stato a sua volta incollato sul paramezzale e che incrocia le paratie #1, #2 e #3, per terminare contro la #4 e la cassa della deriva.

 
Sono stati infine sagomati ed incollati tutti i rinforzi in larice delle paratie e quelli che attraversano lo scafo, sopra i quali verranno posizionati i piani di seduta e di coperta.

Nota: abbiamo provveduto a rinforzare, chiudendo un foro e triplicando lo spessore, la parte sottostante la scassa dell'albero, perché ci sembrava un po‚ deboluccia .
 

 

(continua)*