Trim
di Stefano Guazzaroni per conto di Lucio


Trim….nà roba per pochi!!!


Ciao a tutti ,

Scrivo queste poche righe per conto del mio Amico Lucio.

Lui è un “canoista”……anzi no!!! è un “kayakista”
Nel senso che ha sempre utilizzato  appunto il  kayak nel modo tradizionale, ossia spingendolo come fanno tutti i comuni mortali per mezzo di una pagaia.
Ovviamente è (era) completamente a digiuno di robe spinte dal vento, ma ha voluto fare lo stesso questa bellissima esperienza, trasformando il suo kayak in un trimarano (sperimentale) usando per la propulsione la vecchia vela di un surf.

Così si è costruito (nel mio laboratorio) due amas in compensato marino di okumè di spessore 4 mm. con il sistema stich&glue aventi un volume di circa 30 litri caduno e li ha collegati al suo kayak per mezzo di tubi in acciaio inox del diametro di 25 mm.
Ha cercato di forare e tagliare quanto meno possibile il kayak, in modo che una volta smontati gli amas e l’albero, questo (il kayak) si presenti ancora abbastanza integro per essere utilizzato per lo scopo per cui è nato!!!
Ha comunque applicato sulla coperta una piccola piattaforma in alluminio, su cui ha poggiato l’albero ed ha fissato gli strozzascotte ed i rinvii che sono serviti a completare le manovre.
L’albero è tenuto in piedi tramite due sartie ed uno stralletto in tessile, (dyneema)  le due sartie, sono parancate.
Inoltre ha costruito una pedaliera sulla quale ha collegato un piccolo timone , utilizzando allo scopo…aimè una vecchia pinna da surf.
Dico aimè in quanto questa, si è poi dimostrata completamente non adatta allo scopo per il semplice fatto che la superficie immersa era davvero poca.

Comunque…stamattina (07.11.2010) che era pure domenica, vista la bella giornata che si presentava tra l’altro con una leggera brezzolina da scirocco, ci siamo sentiti ed abbiamo deciso di varare…l’accrocco!!!
Lucio in qualità di “Pilota collaudatore” io in qualità di “Fotografo Ufficiale” e Giuseppe…per gli amici Peppe in qualità di “Osservatore Supervisore…ovvero il mezzo marinaio”

Il risultato come si può vedere dalle foto allegate, è stato abbastanza soddisfacente.
Questo il resoconto:

In un primo momento abbiamo montato il tutto e fatto un giro di prova senza armare la vela, questo per provare l’efficienza degli amas, che si sono dimostrati subito funzionali, assolvendo pienamente al loro dovere.
Il passo successivo è stato quello di montare l’albero con la rispettiva randa e mettere il tutto in mare.
Appena Lucio ha cazzato la scotta della randa, Trim è partito dritto e spedito verso il largo.

Arrivato a circa 250/300 metri, il “Pilota Collaudatore”  ha iniziato la virata per tornare a terra dando timone per mandare la prua all’orza, ma Trim non ne ha voluto sapere  in quanto come ho già detto, la poca superficie immersa non riusciva appunto a far cambiare direzione alla prua.

Poco male……prontamente il “Collaudatore” ha mollato la sartia sopravento e l’albero è caduto in acqua con tutta la randa, piegandosi sul giunto di gomma posto alla sua base e così il “Pilota collaudatore” è potuto rientrare mestamente e prontamente a terra pagaiando, con tanto di vela poggiata sopra le testa!!!

Ovviamente verrà ricostruito subito un nuovo timone con una pala più grande…che sia degna di chiamarsi  tale ed appena il tempo lo permette Trim tornerà in mare, questa volta per veleggiare sul serio (speriamo!!!)


Stefano Guazzaroni







La piattafoma in alluminio, dove sono stati convogliati gli strozzatori e i bozzellini di rinvio.



Un primo assemblaggio per un controllo generale


I due amas appena verniciati e stesi ad asciugare.



Trim è pronto per il battesimo del mare!!!



Una vista del pozzetto



Il varo è stato fatto....e il Supervisore sembra molto soddisfatto.



Adesso si prova con la vela



Foto di una virata mancata!!!



Il mesto ritorno a terra...con mezza pagaia e la vela sulla testa.