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Anche quest'anno siamo partiti alla
volta del "NAUTICO"
Ogni anno ci andiamo e ogni anno
ci chiediamo perchè?
Ma perchè il NAUTICO è
come un precetto religioso : sà da fà ..e basta!
E infatti, senza porci ulteriori
domande, carichiamo la 127 e partiamo alla volta di Genova. 2000
o 3000 km , non saprei perchè sulla mitica 127 il tempo e lo spazio
si dilatano. Comunque arriviamo, dimagriti di cinque Kg ma arriviamo alla
meta.
Che dire... la solita parata di
2000 MAXI ma forse MAXI non è più la parola giusta, forse
sarebbe meglio ULTRA o MEGA . insomma, pare che adesso si facciamo in serie
anche gli yacht di 120' e se proprio vuoi farti distinguere ed avere qualcosa
di esclusivo devi andare sui 200'. Anche i ricchi hanno i loro problemi....
Per noi, invece, è molto
più facile. Grazie alla premurosa organizzazione che ci evita
inutili imbarazzi possiamo mettere a fuoco la nostra attenzione sulle sole
6 barche al di sotto dei 10 metri.
Oltretutto pare che queste imbarcazioni
si vendono come lo zucchero filato e i cantieri non fanno in tempo a costruirle.
Tant'è che il sottoscritto ad un certo punto si è messo a
guardare in controluce l'opera morta di uno di questi mostri ed ha notato
che si vedeva la tramatura del tessuto di vetro. Poveracci, devono andare
di corse e si sa, il gel coat è na' scocciatura....
Resta da chiedersi come saranno
le barche che vendono se queste sono quelle da esposizione....ma grazie
a Dio questi non sono problemi nostri.
Ad un certo punto ho incontrato uno di questi gozzi che mi ha colpito: ben rifinito, senza eccessivi fronzoli se non una plancetta da bagno. Si d'accordo i soliti cento CV ma fatto bene. La forma è la solita del gozzo ma ho fotografato un particolare del la poppa e un pezzetto di coperta perchè mi piacevano proprio. | ![]() |
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Se ho preso bene gli appunti è del cantiere Motor Marine e Mami - Tigullio. Spero di averci azzeccato e non fare torti a nessuno. |
Poi, quando meno te l'aspetti eccola lì : una bella vela latina. Personalmente non sono un appassionato di vela latina e non capisco perché non fanno le antenne di alluminio invece che di legno, pesanti e pericolose. Pare che se uno vuole navigare con la vela latina allora deve anche soffrire ed essere filologico a tutti i costi. Un giorno che un signore stava sudando sette camice per tirare su una vela latina gli ho chiesto "ma perchè non lo fai d'alluminio e poi ci appiccichi la carta autoadesiva finto-legno?" : quasi mi mena... |
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Una bella realizzazione, ben rifinita ed elegante su un pratico scafo in vtr. Se non sbaglio è del cantiere Nauticart. Di fianco un particolare della coperta e della landa. Di serie viene montato un eb di una cinquantina di cv che devrebbe risolvere qualsiasi angolo di bolina ...; |
Poi c'è il cantiezre Ernesto Riva che si ostina a costruire gioielletti come questa canoa e dopo averci lavorato parecchie ore (ma parecchie) se la vende per circa 8milioni e mezzo praticamente quanto se non meno di una deriva di VTR della stessa lunghezza. Per me, considerando il lavoro, è poco, almeno visto quello che costano le barche in VTR. Insomma la cosa è un pò complessa e ci sono dei lati oscuri come i sentimenti che credo che in questa storia giochino un ruolo primario... | ![]() |
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Sempre del cantiere Ernesto Riva un bel gozzo a motore caratterizzato da rifiniture impeccabili. Sobria e moderna la posizione di guida. Un discreto giovanotto allo stand (credo un Riva) mi ha detto che a breve dovrebbero mettere in costruzione un piccolo Cat cabinato del quale mi ha fatto vedere un disegno. Sarebbe molto interessante che qualche amico in zona (Laglio - lago di Como) facesse qualche visita al cantiere e ci documentasse la costruzione. |
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Un'altra proposta più o meno tradizionale è questa lancia in vtr con la coperta e sedute in mogano. Anche qui le rifiniture sono di buon livello ed il prezzo mi sembrava contenuto (meno di 5mil). Il tutto un pò leggerino.....ma ho pensato di fotografarla perchè credo sia una buona soluzione per una barchetta semplice e di poca manutenzione con qualche cosa in più che la caratterizza e le conferisce una certa personalità: una buona materia per autocostruttori . |
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Il bottazzo in cima era un particolare molto frequente nelle pilotine di un pò di anni fa. E' una soluzione che presentava diversi vantaggi: para bene i colpi, è economio, è leggero, si pulisce facilmente e una volta usurato si sostituisce rapidamente e senza grandi difficoltà. Si regge o per tensione, incastrato tra due bottazzi in legno o legato con una sagola o con strisce di cuoio. Alcune imbarcazioni moderne che strizzano l'occhio alla tradizione ripropongono questo particolare. Chiaramente sono rivisitazioni colte e raffinate con cura dei particolari come una camicia in ottone al foro del bottazzo in legno dove passa la sagola che regge la cima di cinta. Economia e funzionalità di questa soluzione oggi sono prerogativa dei profili in gomma che infatti le hanno soppiantate. Bisogna ammettere però che l'effetto estetico di un bottazzo in cima è davvero notevole ..... |
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Una visita allo stand del cantiere Montisola è quasi obligatoria. Nella fotofgafia, ricavata dal depliant del cantiere c'è il Tamer 22' che è veramente una bella realizzazione e viene offerta ad un prezzo interessante. E' vero che è pur sempre un 22' ma tutto sommato questa è una delle poce soluzioni che Vi permetteranni di essere sempre guardati con rispetto pur spendendo un pò meno di 80 milioni (altrimenti ci vogliono almeno 2 miliardi ). Molto ben rifinito anche se con qualche particolare di dubbio gusto, come questo lavoro sullo specchio di poppa che a me francamente non piace, mentre invece trovo molto bello il semplice sportello a due ante per accedere in cabina. Il tutto, nel complesso, ha una sua gradevolezza. |
Ben fatti gli interni anche se penalizzati da una grande cassa della deriva a baionetta che però viene quasi completamente assorbita da una parete del bagno. Viene motorizzato con un eb tra i 15 e 20cv | ![]() |
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E poi c'è un catamarano. Per la verità di catamarani cabinati c'è n'erano quasi una decina compreso il nuovo Mattia 51 e vicino a questo un mostro di catamarano che faceva sembrare il Mattia una deriva. Ma dicevo, c'era un catamarano molto interessante. Interessante per tre motivi: il primo è che è armato a goletta, il secondo che è veramente molto ben fatto ed abitabile tanto che credevo fosse più grande dei 7,50m che dichiara il depliant e terzo perchè è il prodotto dell'iniziativa di tre ragazzi che un giorno hanno deciso di inventarsi un lavoro. La storia della genesi del NARAB NB 75 potete vedervela sul loro sito a www.narab.it e merita il vostro interesse. La foto che vedete è ricavata dal loro sito perchè la mia fatta al salone faceva proprio schifo, il disegno è del depliant. ![]() |
Adesso, dirvi che è stata colpa della focaccia col salame o della stanchezza o che fosse proprio vero beh questo non lo so. Fatto sta che ad un certo punto, dietro un winch mi è apparso Giovanni Soldini...Era LUI? La barba non fatta da 20 giorni (sempre 20, ma come fà?) l'altezza, la faccia, il sapore di aliseo... Io credo che fosse proprio lui. Stava lì, tranquillo, semplice. Oserei dire che lì intorno nessuno se lo filava, lo trattavano proprio come uno che fosse venuto al Nautico con la 127... | ![]() |
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Altra curiosità del Nautico
che sicuramente non vedrete su nessuna rivista e che può essere
materia di ispirazione per autocostruttori...
Un gozzo che può essere diviso rapidamente in tre sezioni. |
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Una volta rimontato su può motorizzare con un fb da 15/25 cv e/o con una vela latina. Il cantiere che lo costruisce è il Centro Nautico Calasetta di Tarquinia (foto e disegno dal depliant del cantiere). |
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Conclusioni
Saluti e buon vento!
testo, foto e disegni di L.Scarnicchia - diritti riservati - eventuali ricproduzioni vanno richieste all'autore