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Direi che una ouverture adeguata possa essere costituita dalla foto 1. | ![]() |
La foto 2 mostra uno
dei due tipi più diffusi di barche autoctone, il
Grundel (l'altro è lo
Schouw, che appartiene anch'esso alla grande famiglia dei
Plattbodem-
barche a fondo piatto- usati prevalentemente in acque interne). Qui si tratta di una barca piccola ( può arrivare fino a 8 metri, quasi sempre con randa aurica aurica, fiocco, spesso controfiocco), aperta, di peso ragguardevole . E' un mini double-ender, la cui connotazione principale è data dalle due derive esterne ad orecchio di Topolino, che consentono di avere un pozzetto straordinariamente abitabile in rapporto alle dimensioni. Di bolina, al traverso, è la pressione laterale che spinge la barca sulla deriva sottovento. Ma poichè la parte alta della fiancata non è verticale ma leggermente rientrante, per consentire alla deriva di lavorare in piano è stato applicato un massiccio listello orizzontale (vasolino), ben visibile nella foto, che ha la duplice funzione di sostegno della deriva, quando essa lavora, di bottaccio quando è a riposo. |
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Se poi date un'occhiata dalla parte opposta, noterete che la bella pala, decorata e protetta da un labbro metallico, può essere fatta scorrere su di una breve rotaia, allo scopo di trovare o modificare il centro di deriva (una finezza da regatanti, il Flying Dutchman è nato qui). | ![]() |
Raccolta ancora da Wharram, l'idea della barra del timone incastrata sulla coloratissima - un po' Klimt un po' barocca- testa della pala: alla civetteria del pomolo rotante sotto la mano del timoniere si accompagna quella della rotaia (!) di scotta della randa, e poi le bitte di ormeggio, e poi il portello di chiusura del gavone poppiero, e poi l'albero abbattibile, e poi e poi e poi.....un piccolo capolavoro!). | ![]() |
Il Flying Dutchman, troppo noto per avere bisogno di presentazione, si accompagna al Solo, un bel singolo adottato dai pesi medioleggeri , albero rotante, divisibile, randa steccata (già quarant'anni fa!) |
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e alla splendida "jol" vela/remi in foto 5, che usa ancora le caviglie al posto delle gallocce - il termine jol, yawl, jolle, che, nelle aree anglosassoni e scandinave definiva inizialmente piccole imbarcazioni non cabinate a remi e/o a vela, uno o due alberi, con la mezzana alle spalle del timoniere, si è nel tempo estesa anche a cabinati di media grandezza ; l'italiano jole invece, usato inizialmente in modo proprio, si è poi limitato all'area del canottaggio (e ad un nome femminile)-. | ![]() |
Un gradino più su, cercando un mezzo che unisse alle prestazioni sportive una maggior stabilità gli Olandesi hanno creato la BM 16 | ![]() |
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