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Sospirando e gemendo,
perdutamente innammorato del contenuto della foto n.8 del bellissino e
dotto reportage di
Mario Marti (bella biondina* e BM16 - non so quale mi abbia colpito di
più..) * la gentile signora ritratta non me ne voglia se la chiamo "bella biondina": non vuole essere una manifestazione del solito maschio latino prevaricatore ecc ecc. Si tratta soltanto di una leggerezza "ormonale". .. del resto sono dispostissimo a farmi appellare - DA LEI - "bel moretto" (..forse discreto moretto?). |
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Il primo che possiamo prendere in esame
è proprio quello della "biondina" (sigh!). Mi sembra una soluzione molto pulita e pratica. Molto probabilmente le due guance che sostengono l'albero finiscono in chiglia. Direi che questa possa essere considerata "lo stato dell'arte". |
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In questa foto
possiamo vedere l'albero nella posizione di riposo, abbattuto. Si
tratta di un'altra barca ma simile. Nella foto non è
chiarissimo, ma cercate di sforzarVi e osservate attentamente la base
interna della "forchetta" che sostiene l'albero: La base è
inclinata a salire verso poppa tale da costituire un blocco di
sicurezza. Questo piccolo accorgimento può essere di grande
aiuto se l'operazione di rizzare l'albero viene effettuata con
scarsità di personale (significa che anche a Voi è andata
male con la biondina..). Infatti, se avete delle crocette in linea
ovvero senza l'angolo di quartiere, avete senz'altro bisogno che una
persona lavori sullo strallo ma contemporaneamente anche di una al
lavoro sul paterazzo onde evitare che l 'albero vi caschi in testa
facendo un bel danno. Oltretutto avere un albero al posto del bompresso
non è utile e poi il tutto sembra la barca di Lancillotto... Se poi vogliamo proprio essere raffinati, allora studiamoci la questione degli sforzi. Allora succede che comprendiamo appieno la scelta del costruttore che non si è semplicemente fidato del legno trasfersale che fa da base ai passascotte e che, con una buona e incauta pressione dell'albero (moltiplicata per l'enorme braccio di leva), se ne andrebbe tranquillamente a spasso . La soluzione di inclinare la base della forchetta è veramente una raffinatezza. Chapeau! |
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Anche qui
abbiamo l'albero in posizione di riposo. La barca è stata
sistemata sul carrello per il trasporto e l'albero già abbattuto
è stato sganciato dal perno e adagiato sulla forchetta che
adesso diventa un comodo e stabile appoggio. Siccome il padrone della
barca è uno scrupoloso, tra il perno e l'albero ha sistemato un
cuscino di gommapiuma in modo da attutire le inevitabili
vibrazioni e non danneggiare i legni. |
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Altra bella
realizzazione. Da osservare la giuntura dei legni che farebbe pensare
ad un allungamento dell'albero, forse una trasformazione. |
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