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Il 6° Raduno Visto Da Fuori
di Andrea
Drei
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E' da qualche anno che in casa mia si
sogna, forse è il caso di dire "si farfuglia", l'autocostruzione
di un mezzo navigante, ma vuoi impegni di lavoro, vuoi la pigrizia vuoi
cinquantamila altre scuse (perchè non si tratta di altro) si è
sempre rimandato. Il tutto fino a quando, quest' inverno, ho venduto il
mio amatissimo 470, per cui, dato che "navigare necesse est" (o qualcosa
di simile), ci siamo imbarcati in quest' avventura. Dico "siamo" non per
manie di grandezza (pluralia maestatis), ma perchè siamo in tre:
mio padre ed io come autocostruttori e mia madre come disperata in quanto
abbiamo reso inutilizzabile il suo amato garage ed, in successione, una
parte del suo amato giardino.
Questo per far capire che, vantandoci
di essere autocostruttori, ci è sembrato doveroso partecipare al
raduno di Sestri come "esterni" .
Domenica mattina alle 10, dopo 3
ore abbondanti di viaggio (abitiamo a Lugo di Romagna - RA), mio
padre ed io siamo arrivati a Sestri, dove sulla spiaggia vi era un assembramento
di temerari, chi in braghetta da mare, chi con muta estiva arrotolata sulla
cinta, chi con muta estiva regolarmente indossata, chi con braghetta e
pile, chi con abbigliamenti più urbani.
Mio padre, incuriosito più
che mai mi dice: " Ma se c' è anche uno coi capelli bianchi!" .
Ciò ha un grande significato per due motivi, il primo è che
vi è un retaggio culturale di questo tipo: capelli bianchi=persona
anziana=persona saggia (personalmente credo che la prima uguaglianza ci
possa anche stare, ma sulla seconda avrei qualcosa da dire), per cui mio
padre ha cominciato a mettere in discussione la sua equazione mentale:
autocostruzione di una barca=follia=roba non da persona saggia, il secondo
motivo è invece una forma di emulazione del tipo " se ci è
riuscito lui che ha due braccia, due gambe , ecc. come me, è probabile
che ce la faccia anch' io.
Quando poi abbiamo scoperto che
" quello coi capelli bianchi" era Gabriele D' Alì in carne,
ossa e capelli, credo sia stato il massimo (da notare che ci stiamo autocostruendo
un trimarano di 6 metri ispirandoci ai concetti espressi da D' Alì
su Bolina e sui suoi libri), è stato come incontrare il Messia
della nautica (chiedo
scusa per la blasfemia). Tra l' altro è anche una persona squisita,
di una grandissima disponibilità.
Proseguendo nella nostra visita
abbiamo notato di tutto: dalla barca costruita con una maestria incredibile
ad una serie di oggetti naviganti (?) che ci hanno incuriosito non poco.
Pur sapendo che si trattava di prototipi per la sfida dei pezzenti
ed avendone seguito le vicissitudini costruttive tramite la mailing list
del cantierino lo stupore dovuto a ciò che il genere umano può
partorire ha clamorosamente preso il sopravvento. Dopo aver visto una specie
di catamarano i cui scafi erano costruiti con un' intelaiatura di legno
rivestita da un telone stile area agricola mio padre ha iniziato
a bofonchiare una vaga somiglianza con lo Spad di F. Baracca (aviatore
lughese della prima guerra mondiale), ho avuto un attimo di preoccupazione
pensando alla salute mentale del mio avo.
Regata a parte, dove credo che siano
divertiti poco anche i regatanti, per via dello scarso vento sono emerse
una serie di considerazioni:
-la differenza fra follia e genio
è veramente poca cosa: ad uno sguardo non approfondito gli autocostruttori,
in particolare chi fa un 10 piedi, dedicandosi a qualcosa che va un po
fuori dagli schemi, per retaggio culturale viene indicato come un pazzo;
in realtà se si approfondisce il discorso (basta parlare con uno
qualunque degli appartenenti a questa specie , si scopre che ha delle
conoscenze tecniche e una pratica nel maneggiare attrezzi, colle, ecc.
fuori dal comune) si scopre che si sfocia nella genialità (approfondendo
la conoscenza con un appartenente alla specie si possono vedere a
bordo della sua creatura una serie di accorgimenti tecnici da fare invidia
ad un maxi yacht).
-contesto chi dice che la vela è
una passione per chi ha soldi: vada ad un raduno di autocostruttori e può
vedere oggetti naviganti a partire da Lit. 200.000; effettivamente con
questa cifra ci si avvicina alla nautica con dei mezzi leggermente fatiscenti,
ma coll equivalente del prezzo di una vacanza sul mar Rosso per 2
persone si hanno a disposizione dei barchini già di un certo tipo
-la disponibilità fuori dal
comune delle persone: scambi opinioni, idee chiacchiere, ecc. con persone
mai viste e mai conosciute e sembra di essere a casa.
Grazie ragazzi, ci avete dato qualcosa
di voi!
Per quanto possa sembrare strano
ci avete lasciato qualcosa di voi, del vostro modo di fare e vedere le
cose, ci avete dato consigli ecc. per cui un arrivederci al prossimo raduno,
ci saremo sicuramente, e se riusciamo a finirlo porteremo il nostro trimarano.
Andrea Drei
P.S. Dimenticavo di dire che la nostra
prima impressione è stata: fortuna che non ha visto la mamma se
no ci fa internare in una struttura pubblica di tipo neuro psichiatrico