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La "creatura" di Sandro: ALLEGRIA DI NAUFRAGHI | |
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Il materiale è il notissimo "paper-pet". |
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Ha dimostrato di
galleggiare e di
navigare.
Dalle fotografie si evice chiaramente sia un lasco che un traverso. Abbiamo le prove documentate di una bolina ma per pietà non le mostriamo al pubblico. |
Per quei pochi che non conoscono il "paper-pet" diremo che si tratta di una materiale composito costituito da bottiglie di acqua minerale e taniche varie ( a perdere) e carta di giornali e resina e colla e acqua piovana ecc. e qualche cosa di unto e scivoloso sulla natura del quale ( per educazione) disinvoltamente sorvoliamo |
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La creatura di Luigi : CastAway | |
In fase di costruzione
Si tratta di un
catamarano pieghevole.
Gli scafi si chiudono a libretto.
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Al primo collaudo in mare (nella foto a sx Luigi e a dx Sandro) |
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Ha dimostrato di
navigare. Data
la poca superficie velica (3,7 mq) ha bisogno di un certo vento.
Sabato ha fatto diverse centinaia di metri; domenica , in totale
assenza
di vento, si è mosso unicamente per mezzo del timone-pagaia.
Mario Marti è rimasto entusista del sistema della vela a chela di granchio e se ne è appropriato per esperimenti. Ha promesso di tenerci al corrente : se sò rose fioriranno... Gigis ha costruito
un'ala,estremamente
interessante, per noi innovativa ma usata da secoli in Polinesia, che
per
mancanza di vento e di messa a punto non ha funzionato. Me ne sono
appropriato
per provarla sull'australiana, che chiude questa rassegna spero
stimolante.
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LAN Canoa a bilanciere di Gabriele D'Alì | |
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In un mondo sempre
più complicato
e incomprensibile Gabriele D'Alì, iirriducibile e indomito,
persevera
nella sua ricerca dell'assoluta semplicità e dell'universale
comprensione.
LAN è una piroga a bilanciere. Il materiale impiegato è stuoia di bamboo incollata con colla vinilica e impermeabilizzata con gomma liquida. |
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Il costo dei materiali:
- stuoia di bamboo L 30.700 - amas di bamboo 50.000 - comp.Pino 25.000 -colla vinilica 7.000 -gomma liquida 13.000 Totale L. 125.000 Canne di bamboo tagliate da canneti spontanei, elastici recuperati da una camera d'aria rotta. |
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Data la scarsità
di vento
di Domenica la LAN è stata l'unica imbarcazione a doppiare i
concorrenti
della regata dei 10'
I Disegni della LAN sono di Gabriele D'Alì. |
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Bene, questa è la
descrizione
della barca che Gabriele D'Alì ha presentato al raduno degli
autocostruttori.
Prima di ogni cosa, bisogna precisare, per quei pochi che ancora non lo conoscono, che D'Alì è un progettista affermato soprattutto nel campo dei multiscafi. Questo rende le sue opere ancora più interessanti, almeno sotto il profilo filosofico. L'anno passato, reduce da un'esperienza in Vietnam per un progetto di cooperazione internazionale, D'Alì si presentò al raduno degli autocostruttori con un microscopico trimarano realizzato in stuoia di bambù intrecciata, secondo una sua personale rielaborazione di antichissime tecniche costruttive asiatiche (vedi Bolina di ottobre 2000). Quest'anno ha ulteriormente semplificato la sua proposta, arrivando con una piccolissima piroga a bilanciere. Lo scafo principale è ancora realizzato in bambù intrecciato, leggerissimo, molto flessibile ma reso perfettamente stagno da uno strato di gomma spalmato a pennello; il bilanciere è un pezzo di bambù di grossissimo diametro, e sempre di bambù sono i raccordi. Le varie parti sono tenute insieme da elastici ricavati da camere d'aria. La propulsione è a pagaia, flessibile pure lei. L'insieme è reso credibile dall'aspetto ieratico di Gabriele e dal suo atteggiamento serissimo, con un'ironia tutta interiore. Il tutto ad un costo dichiarato di 70.000 lire. Non poteva mancare naturalmente l'occhio dipinto sulla prua, riservato a chi ha voglia di capire. Questo è tutto. Sandro Baroni |
Lo Zen 200 di Alessandro poi battezzato : Pyroni | Cronaca e istruzioni per la costruzione sono anche visibili alla paginapersonale di Alessandro all'URL http://www.autocostruire.it/zen/zen.htm che Vi consiglio vivamente di vedere |
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LO Zen 200 è una
costruzione
quasi tradizionale in vetroresina e legno. E' stato impiegato un foglio
di vetroresina per coperture, messo in forma e dotato di paratie;
gavoni,
coperta ecc.
Ne è risultatata una barca solidissima anche se un pò pesante. Il costo totale dichiarato ha sforato il limite del bando e si è attestato sulle 300.000 senza armo velico. |
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Sandro, il costruttore, non aveva a disposizione un albero per armarla. In suo soccorso è arrivato Mario da Forlì con un paio di alberi. Ne hanno adattato uno da windsurf. Nella foto potete vedere Sandro alle prese con il tacco del piede d'albero. |
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Lo Zen è molto
simile ad
uno skiff. I lavori di ultimazione sono stati effettuati la domenica
mattina.
Poichè la giornata di domenica è stata caratterizzata
dalla
quasi totale mancanza di vento non è stato possibile far
esprimere
allo Zen le potenzialità che pur ha dimostrato di avere.
Se guardate con attenzione al taglio del dritto di prua potete forse capire il motivo del battesino a nome Pyroni |
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In navigazione con Mario. |
Prove di sbandamento |
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OCTOPUS di Alessandro | |
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IL barchino di
Alessandro è
una costruzione tradizionale in legno.
E' stato usato un compensato fenolico da imballaggi. Alessandro assicura sulla durata della costruzione avendo già in attivo una canoa dello stesso materiale da circa 10 anni. Il costo totale del barchino è stato di L. 140.000. A questo va aggiunto il costo per la vela che nello specifico era stata regalata . La giuria ha quantificato in 50.000 circa il valore della vela e dell'alberatura. |
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Il barchino misura
soltanto 8' ma
ha dimostrato di poter ospitare comodamente un equipaggio di buona
stazza.
Come vedete nella foto, Alessandro, il costruttore è una XXL.
Ottimo il grado di rifinitura. Per la dimensioni e la praticità il tutto sta comodamente su un portapacchi di un'utilitaria. |
Il trimarano di Giancarlo | |
Qui si deve aprire una
parentesi.
In realtà Giancarlo non ha costruito quasi niente. Sono tutti pezzi di recupero assemblati. La genialità del risultato finale è assoluta. Ci siamo chiesti se in realtà il trimarano non fosse più adatto alla "Sfida Dei Monnezzari*" che a quella dei "Pezzenti". Ma è una guerra tra poveri... Poveri ma molto, molto intelligenti..... e anche belli! * NDR: i Monnezzari dalle parti di Roma sono coloro che raccolgono i rifiuti . Per assimilazione erano anche così chiamati coloro che lo facevano per professione dalle case e per le strade: ora Operatori Ecologici. |
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Vi prego di notare la
barra del
timone.
E' nata un'accesa discussione circa la sua provenienza. Gli astanti si sono divisi in due partiti sostenitori di : - manico di Folletto, - manico di lucidatrice S.Giorgio. |
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Giancarlo non ha voluto
( o non
ha potuto) risolvere la questione.
In questa foto non si vede bene, ma sulla prua della tavola centrale c'è una comoda maniglia per portare a spasso il tutto. |
La premiazione | |
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La giuria composta da
Guido Ratti
e Paolo Maccione ha lungamente discusso e si è dichiarata
"imbarazzata"
a dover assegnare un solo premio.
Nella fota da Sx verso dx : Giancarlo, Roberto Prina (organizzatore del Raduno Autocostruttori),Alessandro, Sandro Baroni (segretario dei "Pezzenti") Guido Ratti (di spalle),Paolo Maccione,Gabriele D'Alì e Paolo Lodigiani. |
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Il segretario dei
"Pezzenti", Sando
Baroni, rivolge poche ma sentite parole al vincitore.
Purtoppo la foto non
evidenzia come
dovrebbe la 'oppa.
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Il vincitore.
Alessandro Pontalti da Trento |
LA SFIDA vista
da
Sandro Baroni:
Sabato 29 e domenica 30 settembre
ci siamo ritrovati a Sestri Levante per la "Sfida dei Pezzenti".
Come tutti i poveracci che si
rispettino,
non abbiamo organizzato niente in proprio, ma ci siamo imbucati un po'
clandestinamente nel raduno annuale degli autocostruttori. Dobbiamo
quindi
ringraziare il buon Roberto Prina, patron della manifestazione, che ci
ha elegantemente sopportato.
Subito abbiamo notato che fra gli
sfidanti emergevano diverse scuole di pensiero. Alcuni hanno
approfittato
dell'occasione per presentare barche che, pur nella realizzazione
necessariamente
precaria, rivelavano originali idee progettuali, come il
catamarano-deltaplano
pieghevole di Luigi Scarnicchia o come il mini skiff di Alessandro
Coppi
o Gabriele D'Alì con la sua piroga etnica.
Altri hanno preso la cosa in
maniera
più clownesca, come Sandro Baroni con la sua barca di
cartapesta.
Ai partecipanti ufficiali, si sono aggiunti poi alcuni costruttori
reclutati
sul campo, in quanto le loro barche rientravano in pieno nelle
specifiche
del concorso: Giancarlo con un "Trimarino" realizzato a costo zero e
Alessandro
Pontalti, venuto da Trento con un barchino perfettamente navigante
realizzato
con 180.000 lire. La giuria, nominata sul campo e composta dal
giornalista
Paolo Maccione e dal progettista Guido Ratti, ha assegnato il premio,
uno
strano "trofeo" realizzato per l'occasione, proprio a quest'ultimo. La
motivazione è stata la seguente: "Al di là delle proposte
interessanti e meritevoli di attenzione di molti partecipanti, la barca
in questione è un capolavoro di semplicità,
praticità
e facilità di gestione; facile da trasportare, varare ed alare,
comoda e quasi elegante, è stata inoltre l'unica che ha
dimostrato
di navigare davvero, partecipando a tutte le regate della classe 10
piedi
giungendo sempre onorevolmente al termine".
La "Sfida" è stata inoltre
un successo per aver suscitato un reale interesse in molti partecipanti
al raduno di Sestri, e ha visto momenti anche esilaranti, come la
precipitosa
fuga di Sandro per raggiungere la riva a piedi, trascinandosi dietro la
propria barca un attimo prima che affondasse miseramente o le
espressioni
dipinte sul volto di chi cercava di distinguere il catamarano smontato
di Luigi dal mucchietto di spazzatura lì vicino.
Notevoli anche le abilità
funamboliche di Mario nel riuscito tentativo di mantenere pari la barca
di Alessandro, dalla carena così tonda da sembrare un brigidino
di Lamporecchio venuto male. Ci sarà una seconda edizione?
Boh...
Commenti :
Ragazzi,non ci
credevo.........eppure
ci siete riusciti.
Ho sbirciato di corsa il sito
e sono rimasto a bocca aperta. (Daniele)
Sandro, Luigi e tutti quelli
che
(ce) l'hanno fatta, siete un mito!
cosa sarebbe il mondo senza chi
sa sognare a occhi aperti? (Silvia)
Ma se vi metteste tutti
insieme......
cosa potreste fare?
Potrebbe essere il prossimo
obbiettivo:
una mega autocostruzione con
materiale di risulta e
pure crociera finale dei
partecipanti
.........wow!
Siete fantastici!
(Calif)
Complimenti. Siete
completamente
pazzi!
Mino
P.S: pezzenti si nasce o so
diventa?
CAZ###! Solo adesso mi accorgo di aver sbagliato tutto.......(German Frers)
Bravissimi! Il prossimo anno ci sarò anch'io! (Doug Peterson)
E adesso che ci faccio con la mia? (anonimo armatore di un Wally 100')
Scambierei sloop tutto nero con canoa etnica. Offro eventuale conguaglio in Multiple (G.A.)
Gli invidiosi li chiamano
pezzenti
ma, certo, son costruttori
valenti
che non hanno paura di
affondare.
Veloci il traguardo voglion
tagliare
fendendo l'onde coi loro
barchini
e sognan tutti di arrivare per
primi.
(Michele)
ecc. ecc.
...e non finisce qui......