La Sfida dei Pezzenti
(immagini, cronache e commenti)
 Sabato 29 e Domenica 30 Settembre 2001 si è tenuta su una  spiaggia di Sestri Levante la prima edizione della "SFIDA DEI PEZZENTI"
La "Sfida" si è svolta in forma parassita nell'ambito del molto più serio e partecipato 6° Raduno Nazionale per Imbarcazioni da Diporto Autocostruite
.
Sono state due giornate veramente intense. La tradizionale pioggia a dirotto che accompagna sempre il Raduno si è fatta attendere e ha dato il meglio di sé soltanto nella notte tra sabato e domenica permettendo ai valorosi e indomiti partecipanti alla Sfida una piacevole permanenza sul campo di battaglia.
Il vento invece è rimasto latitante, ma si sa, non si può avere tutto dalla vita....
Abbiamo colto un certo iniziale imbarazzo da parte dei partecipanti al citato e più serio Raduno ma dopo poco ha prevalso una sano  sentimento di cameratismo e di scherzo e devo dire che ci siamo proprio divertiti. Chi vi scrive si è fatto circa settecento Km all'andata e settecento al ritorno su un furgone che lanciato in discesa toccava punte di 90 all'ora e vi può assicurare che ne è proprio valsa la pena.
Quando Sandro Baroni ha aperto il bagagliaio del Caravelle e ne ha tratto il barchino "ALLEGRIA DI NAUFRAGHI" io sono stato colto da un irrefrenabile attacco di riso. Se avete la pazienza e la voglia di vedere le immagini qui sotto forse potete capirne il motivo.
Alla manifestazione sono intervenuti in qualità di spettatori e disponibilissimi aiutanti alcuni amici della mailing List : Walter e un suo amico autocostruttore (scusate non ricordo il nome) e Andrea e padre (che condivide con il figliolo la passione per l'autocostruzione di barche) e tanti fraquentatori del nostro sito. Da tutti abbiamo ricevuto complimenti e incoraggiamenti. Speriamo, anche con il loro aiuto, di non deluderli.
 
 
 
La "creatura" di Sandro: ALLEGRIA DI NAUFRAGHI
Il materiale è il notissimo "paper-pet".
Ha dimostrato di galleggiare e di navigare.
Dalle fotografie si evice chiaramente sia un lasco che un traverso. Abbiamo le prove documentate di una bolina ma per pietà non le mostriamo al pubblico.
Per quei pochi che non conoscono il "paper-pet"  diremo che si tratta di una materiale composito costituito da bottiglie di acqua minerale e taniche varie ( a perdere) e carta di giornali  e resina e colla e acqua piovana ecc. e qualche cosa di  unto e scivoloso sulla natura del quale ( per educazione) disinvoltamente sorvoliamo
La creatura di Luigi : CastAway 
In fase di costruzione

Si tratta di un catamarano pieghevole. Gli scafi si chiudono a libretto.
I materiali sono : interfalde di plastica (di recupero), legno di pedana rotta, un tubo d'alluminio (buono) e telo di plastica per coperture agricole.
Il tutto in denari è costato L. 188.400.
Il cat pieghevole è pensato per stare sul portabagagli di un'utilitaria.

Al primo collaudo in mare (nella foto a sx Luigi e a dx Sandro)
Ha dimostrato di navigare. Data la poca superficie velica (3,7 mq) ha  bisogno di un certo vento. Sabato ha fatto diverse centinaia di metri; domenica , in totale assenza di vento, si è mosso unicamente per mezzo del timone-pagaia.
Mario Marti è rimasto entusista del sistema della vela a chela di granchio e se ne è appropriato per esperimenti. Ha promesso di tenerci al corrente : se sò rose fioriranno...

Gigis ha costruito un'ala,estremamente interessante, per noi innovativa ma usata da secoli in Polinesia, che per mancanza di vento e di messa a punto non ha funzionato. Me ne sono appropriato per provarla sull'australiana, che chiude questa rassegna spero stimolante.
La proverò in settimana e vi saprò dire.(Mario)

LAN Canoa a bilanciere di Gabriele D'Alì
In un mondo sempre più complicato e incomprensibile Gabriele D'Alì, iirriducibile e indomito, persevera nella sua ricerca dell'assoluta semplicità e dell'universale comprensione.
LAN è una piroga a bilanciere.
Il materiale impiegato è stuoia di bamboo incollata con colla vinilica e impermeabilizzata con gomma liquida.
Il costo dei materiali:
- stuoia di bamboo          L     30.700
- amas di bamboo                  50.000
- comp.Pino                           25.000
-colla vinilica                            7.000
-gomma liquida                      13.000
Totale L. 125.000
Canne di bamboo tagliate da canneti spontanei, elastici recuperati da una camera d'aria rotta.
Data la scarsità di vento di Domenica la LAN è stata l'unica imbarcazione a doppiare i concorrenti della regata dei 10'

I Disegni della LAN sono di Gabriele D'Alì.

Bene, questa è la descrizione della barca che Gabriele D'Alì ha presentato al raduno degli autocostruttori.
Prima di ogni cosa, bisogna precisare, per quei pochi che ancora non lo conoscono, che D'Alì è un progettista affermato soprattutto nel campo dei multiscafi. Questo rende le sue opere ancora più interessanti, almeno sotto il profilo filosofico. L'anno passato, reduce da un'esperienza in Vietnam per un progetto di cooperazione internazionale, D'Alì si presentò al raduno degli autocostruttori con un microscopico trimarano realizzato in stuoia di bambù intrecciata, secondo una sua personale rielaborazione di antichissime
tecniche costruttive asiatiche (vedi Bolina di ottobre 2000). Quest'anno ha ulteriormente semplificato la sua proposta, arrivando con una piccolissima piroga a bilanciere. Lo scafo principale è ancora realizzato in bambù intrecciato, leggerissimo, molto flessibile ma reso perfettamente stagno da uno strato di gomma spalmato a pennello; il bilanciere è un pezzo di bambù di grossissimo diametro, e sempre di bambù sono i raccordi. Le varie parti sono tenute insieme da elastici ricavati da camere d'aria. La propulsione è a pagaia, flessibile pure lei. L'insieme è reso credibile dall'aspetto ieratico di Gabriele e dal suo atteggiamento serissimo, con un'ironia tutta interiore. Il tutto ad un costo dichiarato di 70.000 lire. Non poteva mancare naturalmente l'occhio dipinto sulla prua, riservato a chi ha voglia di capire. Questo è tutto. Sandro Baroni
Lo Zen 200 di Alessandro poi battezzato : Pyroni Cronaca e istruzioni per la costruzione sono anche visibili alla paginapersonale di Alessandro all'URL http://www.autocostruire.it/zen/zen.htm che Vi consiglio vivamente di vedere
LO Zen 200 è una costruzione quasi tradizionale in vetroresina e legno. E' stato impiegato un foglio di vetroresina per coperture, messo in forma e dotato di paratie; gavoni, coperta ecc.
Ne è risultatata una barca solidissima  anche se un pò pesante.
Il costo totale dichiarato ha sforato il limite del bando e si è attestato sulle 300.000 senza armo velico.
Sandro, il costruttore, non aveva a disposizione un albero per armarla. In suo soccorso è arrivato Mario da Forlì con un paio di alberi. Ne hanno adattato uno da windsurf. Nella foto potete vedere Sandro alle prese con il tacco del piede d'albero.
Lo Zen è molto simile ad uno skiff. I lavori di ultimazione sono stati effettuati la domenica mattina. Poichè la giornata di domenica è stata caratterizzata dalla quasi totale mancanza di vento non è stato possibile far esprimere allo Zen le potenzialità che pur ha dimostrato di avere.
Se guardate con attenzione al taglio del dritto di prua potete forse capire il motivo del battesino a nome Pyroni
In navigazione con Mario.
Prove di sbandamento


OCTOPUS  di Alessandro
IL barchino di Alessandro è una costruzione  tradizionale in legno.
E' stato usato un compensato fenolico da imballaggi.
Alessandro assicura sulla durata della costruzione avendo già in attivo una canoa dello stesso materiale da circa 10 anni.
Il costo totale del barchino è stato di L. 140.000. A questo va aggiunto il costo per la vela che nello specifico era stata regalata . La giuria ha quantificato in 50.000 circa il valore della vela e dell'alberatura.
Il barchino misura soltanto 8' ma ha dimostrato di poter ospitare comodamente un equipaggio di buona stazza. Come vedete nella foto, Alessandro, il costruttore è una XXL.
Ottimo il grado di rifinitura.
Per la dimensioni e la praticità il tutto sta  comodamente su un portapacchi di un'utilitaria.
Il trimarano di Giancarlo
Qui si deve aprire una parentesi.
In realtà Giancarlo non ha costruito quasi niente. Sono tutti pezzi di recupero assemblati.
 La genialità del risultato finale è assoluta.
Ci siamo chiesti se in realtà il trimarano non fosse più adatto alla "Sfida Dei Monnezzari*" che a quella dei "Pezzenti".
Ma è una guerra tra poveri...
Poveri ma molto, molto intelligenti.....
e anche belli!
 
 
 
 
 
 

* NDR: i Monnezzari dalle parti di Roma sono coloro che raccolgono  i rifiuti . Per assimilazione erano anche così chiamati coloro che lo facevano per professione dalle case e per le strade:  ora Operatori Ecologici.

Vi prego di notare la barra del timone.
E' nata un'accesa discussione circa la sua provenienza. 
Gli astanti si sono divisi in due partiti sostenitori di  :
- manico di Folletto,
- manico di lucidatrice S.Giorgio.
Giancarlo non ha voluto ( o non ha potuto) risolvere la questione.

In questa foto non si vede bene, ma sulla prua della tavola centrale c'è una comoda maniglia per portare a spasso il tutto.


 
La premiazione
La giuria composta da Guido Ratti e Paolo Maccione ha lungamente discusso e si è dichiarata "imbarazzata" a dover assegnare un solo premio.

Nella fota da Sx verso dx : Giancarlo, Roberto Prina (organizzatore del Raduno Autocostruttori),Alessandro, Sandro Baroni (segretario dei "Pezzenti") Guido Ratti (di spalle),Paolo Maccione,Gabriele D'Alì e Paolo Lodigiani.

Il segretario dei "Pezzenti", Sando Baroni, rivolge poche ma sentite parole al vincitore.

Purtoppo la foto non evidenzia come dovrebbe la  'oppa.
Si tratta di una creazione originale di Sandro: Una coppa tradizionale accoglie una pinza a scatto, un cacciavite una tenaglia e una pennello (tutti rigorosamente usati ed arruginiti) il tutto annegato in bagno di resina.
Una incerta scritta a pennarello con la menzione della "Sfida" impreziosisce e nobilita la creazione: UN MITO, altro che coppa America.....

Il vincitore.
Alessandro Pontalti da Trento

LA SFIDA  vista da Sandro Baroni:
Sabato 29 e domenica 30 settembre ci siamo ritrovati a Sestri Levante per la "Sfida dei Pezzenti".
Come tutti i poveracci che si rispettino, non abbiamo organizzato niente in proprio, ma ci siamo imbucati un po' clandestinamente nel raduno annuale degli autocostruttori. Dobbiamo quindi ringraziare il buon Roberto Prina, patron della manifestazione, che ci ha elegantemente sopportato.
Subito abbiamo notato che fra gli sfidanti emergevano diverse scuole di pensiero. Alcuni hanno approfittato dell'occasione per presentare barche che, pur nella realizzazione necessariamente precaria, rivelavano originali idee progettuali, come il catamarano-deltaplano pieghevole di Luigi Scarnicchia o come il mini skiff di Alessandro Coppi o Gabriele D'Alì con la sua piroga etnica.
Altri hanno preso la cosa in maniera più clownesca, come Sandro Baroni con la sua barca di cartapesta. Ai partecipanti ufficiali, si sono aggiunti poi alcuni costruttori reclutati sul campo, in quanto le loro barche rientravano in pieno nelle specifiche del concorso: Giancarlo con un "Trimarino" realizzato a costo zero e Alessandro Pontalti, venuto da Trento con un barchino perfettamente navigante realizzato con 180.000 lire. La giuria, nominata sul campo e composta dal giornalista Paolo Maccione e dal progettista Guido Ratti, ha assegnato il premio, uno strano "trofeo" realizzato per l'occasione, proprio a quest'ultimo. La motivazione è stata la seguente: "Al di là delle proposte interessanti e meritevoli di attenzione di molti partecipanti, la barca in questione è un capolavoro di semplicità, praticità e facilità di gestione; facile da trasportare, varare ed alare, comoda e quasi elegante, è stata inoltre l'unica che ha dimostrato di navigare davvero, partecipando a tutte le regate della classe 10 piedi giungendo sempre onorevolmente al termine".
La "Sfida" è stata inoltre un successo per aver suscitato un reale interesse in molti partecipanti al raduno di Sestri, e ha visto momenti anche esilaranti, come la precipitosa fuga di Sandro per raggiungere la riva a piedi, trascinandosi dietro la propria barca un attimo prima che affondasse miseramente o le espressioni dipinte sul volto di chi cercava di distinguere il catamarano smontato di Luigi dal mucchietto di spazzatura lì vicino.
Notevoli anche le abilità funamboliche di Mario nel riuscito tentativo di mantenere pari la barca di Alessandro, dalla carena così tonda da sembrare un brigidino di Lamporecchio venuto male. Ci sarà una seconda edizione?
Boh...

Commenti :

Ragazzi,non ci credevo.........eppure ci siete riusciti.
Ho sbirciato di corsa il sito e sono rimasto a bocca aperta. (Daniele)

Sandro, Luigi e tutti quelli che (ce) l'hanno fatta, siete un mito!
cosa sarebbe il mondo senza chi sa sognare a occhi aperti? (Silvia)

Ma se vi metteste tutti insieme...... cosa potreste fare?
Potrebbe essere il prossimo obbiettivo:
una mega autocostruzione con materiale di risulta e
pure crociera finale dei partecipanti .........wow!
Siete fantastici!   (Calif)

Complimenti. Siete completamente pazzi!
Mino
P.S: pezzenti si nasce o so diventa?

CAZ###! Solo adesso mi accorgo di aver sbagliato tutto.......(German Frers)

Bravissimi! Il prossimo anno ci sarò anch'io!  (Doug Peterson)

E adesso che ci faccio con la mia? (anonimo armatore di un Wally 100')

Scambierei sloop tutto nero con canoa etnica. Offro eventuale conguaglio in Multiple (G.A.)

Gli invidiosi li chiamano pezzenti
ma, certo, son costruttori valenti
che non hanno paura di affondare.

Veloci il traguardo voglion tagliare
 fendendo l'onde coi loro barchini
e sognan tutti di arrivare per primi.
(Michele)

ecc. ecc.
 
 
 
 
 
 

...e non finisce qui......