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Le vie dell'acqua
- La Svizzera -
di Mario Marti
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Nel mio archivio mentale la Svizzera si organizza così:
1)  Paesaggi
2)  Cioccolata
3)  Orologi
4)  Barche.
Si, barche in coda, non perchè siano poche o poco amate (basta andare sui laghi in una giornata di bel tempo per rendersene conto, sembra di assistere alla Barcolana) ma perchè questo  Paese è debitore, tranne poche, interessanti eccezioni, verso l'estero, in particolare il Nordeuropa, da cui importa imbarcazioni in vetroresine carine ma anonime, come quella in foto

Curiosità: sullo sfondo (siamo zullo Zuerichersee) si scorge una tettoia, sotto la quale sono ospitate alcune barche a motore; la tettoia è attrezzata con semplici paranchi, che consentono di alare la barca quanto basta per allontanare l'opera viva dall'acqua (ottimo per le barche in legno!); esiste inoltre un segnale di allarme che entra in funzione quando determinati parametri di vento, onde e marea vengono superati.



La tradizionale cura dei mastri d'ascia ,dai nomi musicali come Luthi, Staemfpli, Gwen, emerge ancora nella produzione di lancette a motore ed a remi, raffinate e costosissime (notate  la panca al centro, dotata di schienale per ospitare la Signora con Ombrellino)

  e di piccoli velieri, armati spesso con randa aurica, come questo  yawl di 6 metri .






Chiudo con questo  oldtimer di 9 metri che mi sembra  davvero meritevole per  qualità e bellezza della realizzazione ma, sopratutto, perchè  dotato di motori elettrici ( le norme anti-inquinamento a tutela degli specchi d'acqua, estremamente restrittive, hanno spinto alcuni costruttori -qui si tratta di Pius Waeger-  a rivolgersi a fonti  di energia alternative il risultato? Splendido!)



 
Nonostante che il Franco svizzero valga  circa due terzi dell'euro, il forte legame commerciale con la Germania contribuisce a mantenere alti i prezzi delle imbarcazioni, ma qualche occasione, di tanto in tanto, ci scappa: per gli interessati, da non perdere Swiss-boot.com/