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Inserisco
due parole in testa all'articolo dell'Arch.Mario. Commentare l'articolo
è superfluo e non ci penso nemmeno. Approfittando dell'occasione
e stimolato dalle immagini e dalle parole di Mario mi viene da
proporre a chi ci legge e, in verità a me stesso, una
riflessione sul nostro rapporto con il mare e con i mezzi di cui ci
dotiamo per dilettarcene. La mia personale riflessione è molto
articolata, ci sono dentro esperienze, travagli, delusioni e passioni.
Tanti argomenti scaturiscono direttamente da questa riflessione, molti
altri ne sono conseguenza o collegamenti più o meno consci. Vi
risparmio questa nebulosa di idee più o meno esistenziali e mi
limito a proporne una da un po' mi rimbalza tra una sinapsi e l'altra
non trovando ancora una definizione e localizzazione precisa: che non
sia tanto importante l'arrivare quanto l'andare. Un qualche cosa assai simile a dire: non è tanto importante fare l'amore quanto fare l'amore con quella persona. La chiudo qui. Molti pensano che una barca sia un solo un oggetto. Chi Vi scrive non la pensa così, almeno adesso che ha passato molte primavere. Voi pensatela come Vi pare. L.S. |
Per la prima volta mi accorgo che
posso scegliere quella che mi piace
di più: i soldi non sono un problema. Ma sapete perché?
Con la stessa
cifra con cui ho comprato il mio cabinatino di 7.2 metri del 1950,
albero di 8.5 metri , in legno di mogano e quercia, compreso un
fuoribordo da 9.9 cv in ottimo stato, non avrei comprato in Italia
neanche un motorino. A questo punto mi decido chiamo Andrea e gli chiedo se posso aggregarmi. Mercoledì 22 marzo 2006 partiamo da Milano alle 9.00, breve tappa a Lucerna per il pranzo e per vedere il bellissimo ponte di legno di epoca medioevale studiato e visto in tanti libri di architettura, quindi Basilea, Francoforte, Colonia ed infine Amsterdam verso la mezzanotte. |
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Ma è già tardi e la voglia di vedere le barche è grande. Andrea ha un programma fitto con piante dettagliatissime. Ci dirigiamo verso Zeewolde 1 ora ad est di Amsterdam per vedere un trimarano. Ci aspetta un simpatico pensionato che ci dice di averlo costruito in 1 anno e di volerlo vendere perché la moglie non sta bene. È fatto molto bene, costruito con WOODCORE (un sandwich legno-fibra con epossidica). | ![]() |
Molto abitabile, con una altezza interna di circa 160cm, piccola cucina e water più tre letti. Tutto questo in poco meno di 6.5 metri. Gli amas sono a sezione triangolare ed hanno poco volume come si usava qualche anno fa e l’albero mi sembra un po’ piccolo. | ![]() |
![]() Ma forse è giusto così: una piccola simpatica barca da crociera, completa di ogni confort. Se vi dico il prezzo non ci credete. Avrei voluto comprare tutto. Insomma invece di farvi due settimane in charter andate in Olanda e vi comprate una barca per sempre. |
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Dopo questa visita siamo gasati e proseguiamo verso Muiden per il pranzo a circa 30 min a Sud Est di Amsterdam. Il paesaggio è fantastico, basta guardare le foto |
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Le barche sono ormeggiate come
si parcheggerebbe l’auto, tutto è pulito e ordinato. Ci avviamo
all’appuntamento e qui abbiamo una vera delusione. Ci accolgono dei
ragazzi vicino ad una barca che deve avere vissuto anni migliori e
maggiore rispetto. |
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Mentre Andrea intrattiene i venditori io salgo deciso e con macchina digitale vado sottocoperta e comincio a fotografare, sollevo il pagliolato e mentre tocco il legno marcio che si sfalda sotto le dita guardo Andrea , che nel frattempo è salito su. | ![]() |
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Ci capiamo al volo: andare via prima
possibile. Temiamo che anche le altre inserzioni possano essere delle fregature come questa. |
Pomeriggio andiamo a Aerdenhout (via Haarlem e Zandvoort), quasi sul Mare del Nord, Ovest di Amsterdam. Parliamo con un simpatico signore che prima di accompagnarci ci offre un caffè nella sua bellissima casa ricavata da un vecchio magazzino. | ![]() |
Fantastico il giardino sempre curatissimo. Quindi con trepidazione andiamo verso la regina delle derive il DRAKK (dragone). Lascio a voi i commenti. | ![]() |
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Venerdì 24 marzo 2006 ci avviamo verso Vinkevven a 30 min sud di Amsterdam per vedere un D-Klasse del 1924. La barca è stata nominata monumento navigante ed il proprietario ci fa vedere orgoglioso foto d’epoca e documenti vari. La barca è bellissima, ha la coperta in teak e sono molti i particolari che la pongono ad un gradino superiore. Avrebbe però bisogno di qualche lavoretto di restauro, ma credo poca cosa. |
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La vende per soli € 9.500. Averceli l’avrei comprata ad occhi chiusi. Ve lo immaginate l’ingresso in porto con questo gioiello. Con Andrea scherzavamo sul fatto che adesso dovremo vestire alla moda di qualche decennio fa : maglioncini in cashmire con piccolo logo personalizzato dello yacht. |
Pranzo in autogrill/ serra in mezzo al verde e su sedie e mobili in vendita e poi alla volta di Zoutkamp, Nord Est di Groningen a vedere la barca per cui sto facendo questo viaggio: Aqualis. | ![]() |
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La barca è molto proporzionata, in ottimo stato, sono contento ma sono anche concentrato a prendere le misure per il carrello che dovrò fare costruire in Italia visto che quelli omologati in Olanda non possono essere utilizzati con un auto Italiana (alla faccia dell’Europa unita). |
Notte a Dokkum, "La città
più a Nord d'Olanda" (Amsterdam - Zoutkamp
183.43 km). La mattina torniamo a ZoutKamp, dò la caparra
per la mia
Aqualis. Sabato 25 marzo 2006 andiamo a Meppel, per Buizerd, la barca comprata da Andrea. Lo vedo emozionato e nervoso. Quando però la solita visita sotto il pagliolato è ok si distende. Intanto faccio un mucchio di foto. |
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Stanno per richiudere tutto ma
c’è qualcosa che mi manca. Allora
chiedo di vedere le vele. Insomma una barca va vista con le vele. Ci
accontentano subito. Stavolta Andrea è veramente felice. Ha
comprato
una barchetta che ha le potenzialità per diventare un gioiello.
I legni
sono arsi dalla salsedine e consumati ma ancora solidi. Basterà
poco
per dare loro nuova vita. Ha il rollaranda con un meccanismo che
soltanto quello è da museo. Già immagino l’ottone che
adesso è scuro e
monotono, diventare lucido e a specchio. Chissà che spettacolo. |
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Andrea è felice per la barca ma anche per la barista ( e chi non lo sarebbe?). Non sembra un profilo del Rembrandt?. Mia moglie mi controlla e quindi non posso più guardare. Nella mia testa gira una frase “moglie e buoi dei paesi tuoi….. ma barche e donne dei paesi bassi, se puoi”. Lo sapete cosa farà Andrea? Lascerà la barca in Olanda per un po’ usarla per esplorare il Paese. Penso che esplorerà anche altro. Infine ritorno a casa. | ![]() |