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..e allora me ne vado in Olanda!
dell'Arch.Mario Falci
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Inserisco due parole in testa all'articolo dell'Arch.Mario. Commentare l'articolo è superfluo e non ci penso nemmeno. Approfittando dell'occasione e stimolato dalle immagini e  dalle parole di Mario mi viene da proporre a chi ci  legge e, in verità a me stesso, una riflessione sul nostro rapporto con il mare e con i mezzi di cui ci dotiamo per dilettarcene. La mia personale riflessione è molto articolata, ci sono dentro esperienze, travagli, delusioni e passioni. Tanti argomenti scaturiscono direttamente da questa riflessione, molti altri ne sono conseguenza o collegamenti più o meno consci. Vi risparmio questa nebulosa di idee più o meno esistenziali e mi limito a proporne una da un po' mi rimbalza tra una sinapsi e l'altra non trovando ancora una definizione e localizzazione precisa: che non sia tanto importante l'arrivare quanto l'andare.
Un qualche cosa assai simile a dire:  non è tanto importante fare l'amore quanto fare l'amore con quella persona.
La chiudo qui. Molti pensano che una barca sia un solo un oggetto. Chi Vi scrive non la pensa così, almeno adesso che ha passato molte primavere. Voi pensatela come Vi pare.                    
L.S.


Dopo uno scambio di mail con Andrea, sono sempre più convinto che questa è la volta buona per acquistare una barca. Passo il tempo sino a notte fonda , pur dovendo fare moltissime altre cose per lavoro, a spulciare siti olandesi alle voci “nautica classica” e “poliscafi”. Trovo moltissime occasioni nel primo caso poche nel secondo.


Per la prima volta mi accorgo  che posso scegliere quella che mi piace di più: i soldi non sono un problema. Ma sapete perché? Con la stessa cifra con cui ho comprato il mio cabinatino di 7.2 metri del 1950, albero di 8.5 metri , in legno di mogano e quercia, compreso un fuoribordo da 9.9 cv in ottimo stato, non avrei comprato in Italia neanche un motorino.
A questo punto mi decido chiamo Andrea e gli chiedo  se posso aggregarmi.
Mercoledì 22 marzo 2006 partiamo da Milano alle 9.00, breve tappa a Lucerna
per il pranzo e per vedere il bellissimo ponte di legno di epoca medioevale studiato e visto in tanti libri di architettura, quindi Basilea, Francoforte, Colonia ed infine Amsterdam verso la mezzanotte.


 
Andrea ci trova un albergo in centro e la mattina aspettando il suo arrivo facciamo un giro attorno all’isolato. Mi trovo in un altro mondo! Gente in bicicletta da tutte le parti che fila veloce al freddo nelle proprie corsie preferenziali. Alcune mamme portano anche due bambini con totale sicurezza. Piante in vaso ovunque, spesso anche in strada davanti la porta di casa. Finestre enormi da cui si possono vedere interni arredati sempre con gusto.

 Ma è già tardi e la voglia di vedere le barche è grande. Andrea ha un programma fitto con piante dettagliatissime. Ci dirigiamo verso Zeewolde  1 ora ad est di Amsterdam per vedere un trimarano. Ci aspetta un simpatico pensionato che ci dice di averlo costruito in 1 anno e di volerlo vendere perché la moglie non sta bene. È fatto molto bene, costruito con WOODCORE (un sandwich legno-fibra con epossidica).
Molto abitabile, con una altezza interna di circa 160cm, piccola cucina e water più tre letti. Tutto questo in poco meno di 6.5 metri. Gli amas sono a sezione triangolare ed hanno poco volume come si usava qualche anno fa e l’albero mi sembra un po’ piccolo. 



Ma forse è giusto così: una piccola simpatica barca da crociera, completa di ogni confort. Se vi dico il prezzo non ci credete. Avrei voluto comprare tutto. Insomma invece di farvi due settimane in charter andate in Olanda e vi comprate una barca per sempre.







Dopo questa visita siamo gasati e proseguiamo verso Muiden per il pranzo a circa 30 min a Sud Est di Amsterdam. Il paesaggio è fantastico, basta guardare le foto








Le barche sono ormeggiate come si parcheggerebbe l’auto, tutto è pulito e ordinato. Ci avviamo all’appuntamento e qui abbiamo una vera delusione. Ci accolgono dei ragazzi vicino ad una barca che deve avere vissuto anni migliori e maggiore rispetto.



 Mentre Andrea intrattiene i venditori io salgo deciso e con macchina digitale  vado sottocoperta e comincio a fotografare, sollevo il pagliolato e mentre tocco il legno marcio che si sfalda sotto le dita guardo Andrea , che nel frattempo è salito su.

Ci capiamo al volo: andare via prima possibile.
Temiamo che anche le altre inserzioni possano essere delle fregature come questa.
Pomeriggio andiamo  a Aerdenhout (via Haarlem e Zandvoort), quasi sul Mare del Nord, Ovest di Amsterdam. Parliamo con un simpatico signore che prima di accompagnarci ci offre un caffè nella sua bellissima casa ricavata da un vecchio magazzino.
Fantastico il giardino sempre curatissimo.  Quindi con trepidazione andiamo verso la regina delle derive il DRAKK (dragone).  Lascio a voi i commenti.








Venerdì 24 marzo 2006 ci avviamo verso Vinkevven a 30 min sud di Amsterdam per vedere un D-Klasse del 1924. La barca è stata nominata monumento navigante ed il proprietario ci fa vedere orgoglioso foto d’epoca e documenti vari. La barca è bellissima, ha la coperta in teak e sono molti i particolari che la pongono ad un gradino superiore. Avrebbe però bisogno di qualche lavoretto di restauro, ma credo poca cosa. 










 La vende per soli € 9.500. Averceli l’avrei comprata ad occhi chiusi. Ve lo immaginate l’ingresso in porto con questo gioiello. Con Andrea scherzavamo sul fatto che adesso dovremo vestire alla moda di qualche decennio fa : maglioncini in cashmire con piccolo logo personalizzato dello yacht.
Pranzo in autogrill/ serra in mezzo al verde e su sedie e mobili in vendita e poi alla volta di  Zoutkamp, Nord Est di Groningen a vedere la barca per cui sto facendo questo viaggio: Aqualis







 La barca è molto proporzionata, in ottimo stato, sono contento ma sono anche concentrato a prendere le misure per il carrello che dovrò fare costruire in Italia visto che quelli omologati in Olanda non possono essere utilizzati con un auto Italiana (alla faccia dell’Europa unita).
 Notte a Dokkum, "La città più a Nord d'Olanda" (Amsterdam - Zoutkamp 183.43 km). La mattina  torniamo a ZoutKamp, dò la caparra per la mia Aqualis.
Sabato 25 marzo 2006 andiamo a  Meppel, per  Buizerd, la barca comprata da Andrea. Lo vedo emozionato e nervoso. Quando però la solita visita sotto il pagliolato è ok si distende. Intanto faccio un mucchio di foto.




 Stanno per richiudere tutto ma c’è qualcosa che mi manca. Allora chiedo di vedere le vele. Insomma una barca va vista con le vele. Ci accontentano subito. Stavolta Andrea è veramente felice. Ha comprato una barchetta che ha le potenzialità per diventare un gioiello. I legni sono arsi dalla salsedine e consumati ma ancora solidi. Basterà poco per dare loro nuova vita. Ha il rollaranda con un meccanismo che soltanto quello è da museo. Già immagino l’ottone che adesso è scuro e monotono, diventare lucido e a specchio. Chissà che spettacolo.





  Ci accompagna un simpatico signore di nome  Henny, presidente del club possessori barche dei cantieri Huisman con cui insieme al proprietario ci intratteniamo al bar vicino al cantiere.
 Andrea è felice per la barca ma anche per la barista ( e chi non lo sarebbe?). Non sembra un profilo del Rembrandt?. Mia moglie mi controlla e quindi non posso più guardare. Nella mia testa gira una frase “moglie e buoi dei paesi tuoi….. ma barche e donne dei paesi bassi, se puoi”.  Lo sapete cosa farà Andrea? Lascerà la barca in Olanda per un po’ usarla per esplorare il Paese. Penso che esplorerà anche altro. Infine ritorno a casa.