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Sto costruendo "Leone" , proa di
14' in strip-planking e bambù. Il fasciame è di cedro rosso
inchiodato con chiodi di legno su ordinate lamellari di acacia e larice.
Di bambù saranno le traverse
e le terrazze e sarà armato con una unica randa steccata di c.a.
8,5 mq. Il peso totale sarà di c.a. 55 kg, quindi facilmente smontable
e trasportabile anche su un auo di media cilindrata e maneggiato da una
sola persona.
A bordo potrà ospitare due
persone anche robuste (dov'è il confine tra magro e grasso?).
Le foto che seguono riprendono le
prime fasi di costruzione e ad ogni successivo stadio di lavoro ne mostrerò
altre.
Si noti bene la chiodatura in legno
tecnica sulla quale idi seguito spiego tutti i noiosi particolari
Nella costruzione in strip-planking
vengono usate le graffette per fissare i listelli di legno che compongono
il fasciame contro le ordinate o seste, graffette che a lavoro ultimato
vengono asportate.
Il problema che sorge é dato
dall' aspetto antiestetico che si crea in corrispondenza dei forellini
di entrata delle graffette specialmente se come legno si usa il cedro rosso.
Sembrano tante macchioline più
scure, allineate che anche su una barca nuova fanno pensare ad infiltrazioni
di acqua nel fasciame e questo succede perché la resina epossidica
va ad impregnare le fibre più in profondità in corrispondenza
dei forellini.
In quel punto le fibre legnose sono
state tranciate dalla graffetta e questa discontinuità, peraltro
localizzata non a casaccio ma ben allineata a seguire una sesta od
una ordinata, crea a mio parere un brutto effetto , spiacevole ostico da
eliminare o nascondere.
Ho pensato quindi ad una chiodatura
in legno con chiodi che rimangono in opera di cui si vedrà
la testa una volta che lo scafo sarà levigato.
Ovviamente tale sistema é
possibile se tutte le ordinate o paratie vengono montate prima e
rimangono tutte nello scafo senza che fra di loro ci sia una sesta a perdere.
Un' altro vantaggio consiste
nel fatto che una volta terminato lo scafo e la sua chiodatura non
c' é più nulla da togliere si leviga e si ottiene un
gradevole aspetto estetico.
Quali chiodi?
In commercio non esistono chiodi
di legno adatti allo scopo (ci sono ma sono grandi e brutti),
occorre quindi costruirseli.
Calma, é abbastanza facile:
si ricorre agli stecchini degli spiedini.
In commercio se ne trovano
di diversi tipi, il diametro generalmente é di 3 mm e direi che
vanno benissimo fino a reggere listelli di cedro di 20- 25 mm ; ci
sono di bambù e di legno, io preferisco quelli di bambù
(non potrebbe essere diversamente) perché sono più
duri e si spezzano con minore facilità essendo ricavati da fibre
assolutamente parallele, mentre quelli in legno sono soggetti a rottura
perché, a volte, le fibre sono divergenti o comunque non parallele.
Sui listelli e sulla ordinata sottostante
occorre fare un foro di c.a 2mm se si usa il cedro, per legni più
duri occorre un foro leggermente più largo.
Le estremità di questi stecchini
sono coniche ed appuntite, occorre eliminare la punta e tagliare gli stessi
alla lunghezza desiderata appena un po' più lunghi della
misura necessaria in modo che si possa usare facilmente il martello senza
rischio che il nostro chiodo si spezzi.
Ovviamente si tagliano tutti assieme
e si spuntano assieme raggruppandoli a mazzetti di c.a. 25 unità
e tenendoli assieme con del nastro adesivo.
Prima di infilarli nel foro vanno
imbevuti di epossidica così la chiodatura conferirà maggiore
robustezza all' insieme.
Chi vuole disquisire su quanto esposto
può farlo esprimendo le sue perplessità a fibrabamboo@yahoo.it
Giorgio Mussi