Perché
lo Strip Planking? Quale
Legno? Tagliare
le strisce (Strips) Giuntare
in lunghezza Lo
stampo a sagome Rastremare
le strisce Costruire
lo scafo Mettere
in ordine lo scafo Applicare
il tessuto di rinforzo Strutture
interne Finitura
della superfici esterna Circa
i tessuti di rinforzo Epossidica
Filosofia
Perché
lo Strip Planking?
Lo strip planking è
un metodo di costruzione leggero e resistente perché il legno ha
funzione sia da “core” (ndt anima interna del sandwich) che di materiale
strutturale per gli stress longitudinali di curvatura causati dal carico
dell'attrezzatura e dal mare.
Il legno incollato con epossidica
è un materiale strutturale moderno con una resistenza e durezza
per peso maggiore dell’acciaio, alluminio o vetroresina.
Dick Newick dice che se
il legno fosse un materiale inventato l’avrebbero chiamato Miracle Fiber
W.
Quale
Legno?
Il cedro è un eccellente
materiale per l’anima del sandwich. Io uso il Western Red Cedar ma comunque
la principale caratteristica richiesta è che sia leggero e si incolli
bene con l’epossidica.
Secondaria caratteristica
richiesta è che sia resistente a marcire e che sia piacevole da
lavorare.
Meade Gougeon commenta che
il legno denso ha più fibra e di conseguenza più durezza
e resistenza.
Egli ha costruito gli amas
per il suo Adrenalin usando l’Abete Douglas come anima del sandwich.
E’ più denso ma due volte più duro del cedro, così
che alla fine si trova che la durezza dell’anima è la stessa a parità
di peso complessivo.
Il legno dovrebbe essere
disponibile in venatura ragionevolmente dritta e chiara. Ho pesato il legno
che uso e ho trovato che il Cedro Western Red varia da 18 a 26 libbre per
piede quadrato rispetto ai 22 che dicono i libri.
Se avete un fornitore di
legnami comprensivo (ditegli che state costruendo una barca) allora prendete
una scala e una amico e andate a scegliere tra le cataste.
Tagliare
le strisce (Strips)
Il primo passo è
di mettere a punto la sega da banco. Io uso una Freud con lama da taglio
fine.
La lama deve essere aggiustata
parallela alla guida di taglio. Io attacco un legno duro alla guida
in alluminio e lo incero leggermente.
Ho un bordo leggero per
tenere il pezzo contro la guida ed evitare spostamenti. fate attenzione
quando completate il taglio che la striscia può rinculare.
Adesso portate fuori la
sega. Questo riduce il livello del rumore, della polvere e tiene il motore
più fresco. Mi piace tagliate tutto il legno di cui ho bisogno.
Metto le strisce in cataste di 10 trattenute insieme da nastro isolante.
Non uso fare l'inserto a unghia al bordo delle strisce poiché l’epossidica
riempie gli spazi vuoti e perché voglio navigare quanto prima possibile.
Giuntare
in lunghezza
Costruisco un sostegno all’interno
delle dime per tenere le strisce a tutta lunghezza e giuntarle
Uso una levigatrice a disco
da banco per tagliare a 8:1 le palelle nelle strisce
Ho una maschera che tiene
i pezzi al corretto angolo con la levigatrice.
Con carta a grana 36 o 40
sul cedro le smussature vengono tagliate velocemente.
Le strisce vengono poste
nei sostegni, sul giunto viene applicata epossidica addensata ,
sono fasciate con plastica e quando sono in catasta viene applicato un
morsetto.
Lo
stampo a sagome
Uso uno stampo a sagome
femmina con stazioni spaziate 24” o 12” dai centri a seconda della
lunghezza dello scafo e la curvatura locale.
Alcuni costruttori commentano
che avrebbero voluto più stazioni nelle aree di maggior curvatura.
Io preferisco dime di stampo
femmina perché ho trovato che gli scafi sono più lisci e
avviati e a me piace essere in grado di costruire gli interni mentre lo
scafo è sulle sagome dello stampo.
Posso quindi ritardare la
finitura dello superfici esterna di quanto voglio
Lo scafo sarà più
fedele alla forma di progetto rispetto al rimuovere lo scafo nudo
e poi dover costruire gli interni su una struttura di sostegno generica
e non precisa.
Rastremare
le strisce
Al fine di evitare false
strisce o intervenire continuamente preferisco rastremare l’intera catasta.
Questo sistema riduce anche
le tensioni che si accumulano su ogni pezzo successivo mano
mano che si forma l’insieme curvo. Misurate la lunghezza lungo il bordo
della forma ad ogni stazione.
Prendete la misura maggiore
e usatela come divisore per ciascuna stazione
Il quoziente dovrà
variare da 1,0 a 0,x.
Prendete una striscia a
tutta lunghezza e segnate ad ogni stazione la larghezza della striscia
in base al quoziente. Prendete una lunga stecca avviata e disegnate la
linea di rastremazione.
Accatastate tutte
le strisce e bloccatele con dei morsetti.
Usando una pialletto
elettrico tagliatele tutte alla corretta rastremazione.
Se lavorate bene allora
tutte le strisce combaceranno dalla chiglia alla falchetta senza alcuna
bava.
Costruire
lo scafo
Praticamente ogni scafo
può essere fasciato in una giornata. Se è più lungo
di 30 piedi o se preferite la sicurezza di un’altro paio di mani, allora
avrete bisogno di più che una persona.
Le strisce devono essere
bloccate con morsetti sui loro sostegni e sui bordi va spalmata una
miscela di epossidica, silicio e il vostro filler (inerte per riempimento)
preferito (io uso microsfere). Una per una è presa dai sostegni
e messa sulle sagome.
Cominciando dalla linea
centrale ( che spero abbiate segnato) fissate le strisce sulle sagome.
Per pezzi che sono spessi
1/4 si pollice o di più dovete usare grappette da 9/16 di pollice.
Per scafi più spessi potete usare viti e avvitatore. Non risparmiate
con le grappette.
Un trucco che uso è
di tagliate sagome maschie nelle aree di massima curvatura. Le strisce
possono essere fermate con grappette dall’esterno su queste stazioni
volanti
Quando tutte le strisce
sono state disposte, prendete una spatola e lisciate l’interno dello scafo.
Questo vi farà risparmiare fatica nel prossimo passo.
Mettere
in ordine lo scafo.
Quando l’epossidica ha tirato
avete bisogno di togliere le grappette. Io uso un bulino da 1/4” con la
punta ricurva. Mettete la punta del bulino sotto la testa delle grappette
e tiratele via.
Molte grappette verranno
via alla prima botta, altre alzeranno solo una gamba in aria. Ignoratele
per un pò.
Dopo aver sollevato tutte
le grappette tornate sul lavoro e tirate via le grappette riluttanti con
un paio di tenaglie. Quando diventate familiari con questo lavoro dovreste
essere capaci di togliere circa 1000 grappette in un’ora.
Adesso dovete livellare
tutte le protuberanze dentro lo scafo. Potete usare un raschietto,
un Surform oppure una levigatrice a disco con una base di gomma sotto il
disco.
Non levigate troppo, deve
essere sufficientemente liscio per stendere il vetro.
Applicare
il tessuto di rinforzo
La superfici interna adesso
è liscia ma ha dei buchi, gole e fessure
Ci sono due tecniche per
applicare il tessuto.
La prima è di riempire
i buchi e le gole con epossidica addensata e spalmare la superfici interna
con epossidica per premettergli di aderire
Il secondo metodo, che io
preferisco, è di spargere uno spesso strato di epossidica con silicio
e microsfere aggiunte. Fatelo di volta in volta solo per la larghezza della
pezza di tessuto da applicare.
Il tessuto viene quindi
steso sullo scafo e pressato dolcemente nella miscela di epossidica.
Lo scopo è di avere
un contatto totale e continuo tra il tessuto e l’epossidica e tra l’epossidica
e lo scafo.
Miscelate un generosa quantità
di epossidica e colatela sul tessuto in forma di “S”. Prendete una spatola
di plastica o di gomma e lavorate l’epossidica sul tessuto e il tessuto
sull’epossidica addensata.
Quando il tessuto è
completamente bagnato usate la spatola più dura per rimuovere l’eccesso
di epossidica. E’ meglio usare più epossidica del necessario per
impregnare bene il tessuto e poi rimuovere l’eccesso.
Ci sono due possibili problemi
che potreste incontrare. Aree asciutte nel tessuto si possono formare
per non aver bagnato abbastanza il tessuto e a causa dell’assorbimento
del legno.
Il secondo problema è
che il legno può produrre gas che formano bolle tra lo scafo e il
tessuto.
In entrambi i casi la soluzione
è di controllare il lavoro ad intervalli regolari mentre l’epossidica
tira e spargere più epossidica nel tessuto guidando l’aria intrappolata
ad uscire.
Il calore può aggravare
il problema della fuoriuscita di gas.
Qualche volta ho usato il
peelply ma non mi piace usarlo all’interno dello scafo. Si deve aggiungere
molta più epossidica per far aderire il peelply al tessuto.
Quando togliete il peelply
avete la superfici di epossidica molto regolare ma questo è dovuto
al riempimento del tessuto con l’epossidica. Una superficie ben tersa sembrerà
in qualche modo asciutta con le fibre del tessuto che spiccano , e io credo
che questa è la più leggera costruzione per una fabbricazione
a mano.
Strutture
interne
Adesso aggiungete le strutture
interne, le paratie, correntini, omega, bagli ecc. Questi devono rendere
la struttura abbastanza rigida da poter rimuovere lo scafo dallo stampo
e girarlo.
Finitura
della superfici esterna
La superficie esterna deve
essere carteggiata con una levigatrice a disco con una base di gomma morbida
e carta con grana 40-60, io uso la Makita da 8” con controllo della
velocità elettronica.
Mi sembra che si ottengano
i migliori risultati cambiando spesso la carta molto spesso e usando la
velocità più bassa a 1200 giri al minuto.
Successivamente rifinisco
con una levigatrice orbitale Milwaukee da 1/2 foglio. Questa è
la migliore levigatrice orbitale che io abbia mai usato. Raccoglie molta
polvere e leviga velocemente.
Adesso arriva la parte divertente:
levigare lo scafo. Miscelo una grande quantità di Microlite (della
Gougeon) in epossidica System Three. Poi la appiccico su tutto lo scafo
con uno spessore di circa 1/8”.
Quando ha tirato carteggio
di nuovo, prima con il disco e poi rifinisco con l’orbitale.
Rimuoverete una grande quantità
di composto ma ho trovato questo sistema più veloce che l’approccio
ad un’area ristretta.
Adesso pulite lo scafo e
cercate tutti i piccoli avvallamenti e riempiteli con la stessa miscela.
Carteggiate di nuovo e ripetete
il tutto fintanto non siete soddisfatti della regolarità e avvitamento
dello scafo. Adesso siete pronti per applicare il tessuto esterno.
Stendete il tessuto sullo
scafo e colate l’epossidica sul tessuto disegnando delle “S”. Spargetela
sul tessuto fintanto che non è veramente bagnato. Usate molta epossidica
e rimuovete con la spatola gli eccessi. Se non usate il peelply allora
nettatela con forza. Se usate il peelply allora dovete lasciarne abbastanza
per bagnare il peelply. Stendete il peelply e spatolatelo nell’epossidica;
Quando l’epossidica ha tirato segnate sullo scafo gli eventuali avvallamenti.
Miscelate un pò di composto per lisciare e spargetelo sugli avvallamenti
e carteggiate (beh, non mentre è ancora umido)
Poi dovete riempire le trame
del tessuto, specialmente se non avete usato il peelply. Io preparo una
consistente miscela di epossidica e Microlite e la rullo sullo scafo. Se
la fate troppo consistente non si potrà rullarla scorrevolmente.
Lo scopo della piccola quantità
di Microlite è di permettervi di carteggiare facilmente l’epossidica,
questa interrompe la superficie monolitica dell’epossidica e permette alla
carta vetrata di grattare. Adesso usate la levigatrice orbitale per rifinire
il lavoro.
Dovete usare una interfaccia
di Primer tra l’epossidica e la pittura di finitura se volete evitare lo
spellamento. Io uso il Primer epossidico Interlux 404 bicomponente e non
ho avuto problemi di spellamento.
Le pitture poliuretaniche
bicomponenti sono grandi, ma io ho usato la monocomponente Interlux
Brightsides ultimamente con proprio buoni risultati. La pittura Brightsides
non attacca senza il primer.
Starà sullo scafo
come una camicia appiccicosa se applicata direttamente sulla resina West
o la System Three
Un’altra cosa: a meno
che non usiate epossidica per aerei dovete dipingere lo scafo con un colore
chiaro. Molti formulati epossidici per barche sono fatti per la resistenza
allo sforzo ed alla frattura e non per le altre temperature. Se avete dipinto
la vostra barca di nero e questa sta esposta direttamente al sole estivo,
l’epossidica che avete usato si ammorbidirà.
Circa
i tessuti di rinforzo
I tessuti comuni sono in
fibra di vetro, kevlar e fibra di carbonio; Non ho mai usato il kevlar
ma amici che lo hanno fatto mi dicono che non lo useranno mai più.
E’ molto difficile da impregnare ed è un materiale molto abrasivo.
La fibra di carbonio è
il mio materiale preferito per lo strip planking, quando posso permetterlo
per una costruzione.
Io uso un tessuto unidirezionale
da 4.7 once largo 48”. Ha una leggera trama in dacron per tenerlo assieme.
Lo compro dalla Techniweave nel New Hampshire. Fa degli scafi in strip
planking molto robusti. L’anima di legno è racchiusa in una pelle
molto dura. Gli scafi suonano più come l’alluminio che come il legno.
La fibra di carbonio da
4.7 once ha una resistenza alla rottura di 1404 libbre per pollice per
strato rispetto alla fibra di vetro da 6 once che si rompe a 250 libre
per pollice per strato.
La fibra di carbonio si
impregna facilmente se ben dimensionato.
La fibra di vetro non è
solo fibra di vetro ma è disponibile in un assortimento di trame,
inclusa l’unidirezionale . La S-500 è una unidirezionale da 8 once,
un materiale molto forte ma costa quasi come la fibra di carbonio ed è
penoso applicarla e può essere migliorata da uno strato di tessuto
leggero applicato sopra mentre si lavora.
La tramatura più
comune per la costruzione di barche è la trama intrecciata a canestro
che di solito è simmetrica nell’ordito e nel riempimento(l’ordito
sono i fili di trama che corrono per la lunghezza del vostro rotolo.
Gli altri tipi di trama
sono la trama rasata, compresa la crowfoot, lo spigato ed altri riferiti
al numero di armature usate.
In più il peso dei
fili varierà da tipo a tipo. Queste trame sono solitamente asimmetriche
che vuol dire più forti nella trama che nel riempimento. Questo
è ideale per lo strip planking poiché abbiamo bisogno della
resistenza e rigidità perpendicolare alla fibra del legno
Un tipo che ho usato é
il tipo crowfoot da 6 once che é tramato all’80% circa. Si può
reperire da Defender Industries ed è ascritto come tessuto di finitura
da competizione. E’ piuttosto difficile da impregnare ma prende meno epossidica
per riempire la trama. E’ meglio parlarne con il vostro fornitore e chiedergli
dei tessuti disponibili. Assicuratevi che la direzione più resistente
del materiale corra perpendicolare alle fibre del legno
Epossidica
Io uso sia la West
dei fratelli Gougeon e la System Three .
Entrambe sono eccellenti
epossidiche ed hanno accumulato un gran numero di miglia nautiche e anni
sulle barche
La mia opinione è
che la West è orientata più verso i cantieri con ambiente
controllato mentre la System Three è per i costruttori da cortile.
La West sembra avere una superfici più dura e la System Three sembra
più clemente con la temperatura, umidità ed altri fattori
non controllati. La West si vende principalmente attraverso la distribuzione
ed il suo prezzo è alto, la System Three si vende per corrispondenza
ma mi pare che non facciano pagare le spese di spedizione per ordini oltre
i 100 Usd.
Entrambe le epossidiche
sono state formulate con attenzione a fattori come la ricopribilità,
tossicità, resistenza all’umidità e molti altri fattori importanti
per i costruttori di barche non ultimo il fatto che non hanno componenti
volatili. Entrambe hanno un odore dolce che rende il lavoro nel cantiere
più piacevole.
Indossate sempre guanti
quando applicate l’epossidica. Io uso quelli gialli per il lavaggio delle
stoviglie perché sono più robusti di quelli in vinile. Se
una miscela di epossidica dovesse arroventarsi e fare bolle toglietela
di mezzo. I fumi non sono salutari
Indossate una maschera e
una tuta protettiva quando carteggiate la “nuova” epossidica. Indossate
una maschera quando misurate e miscelate additivi all’epossidica.
Filosofia
Godetevi la costruzione
della vostra barca, è un’esperienza di qualità. Costruite
la vostra barca per navigare, non come un monumento alla vostra abilità
costruttiva.
Adesso deve uscire dal cantiere
per miscelare dell’epossidica ed applicare della fibra di carbonio al boma
di un fiocco che sto costruendo.
Bye.
Ted Warren
www.WarrenMultihulls.com
(trad.di L.Scarnicchia)