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EXPLORER 20' "LA STORIA"
Quando nel 1997 iniziai a
"pensare"
a quello che di li a qualche mese chiamammo Explorer venivo da
esperienze
di autocostruttore, specie umana conosciuta come "grulli" .
In precedenza avevo fatto
esperienze
come restauratore di vecchie derive quando con amici si rimetteva in
sesto
tutto quello che ci capitava sottomano, era ed è nel nostro DNA
di gente che a sempre qualcosa da fare, aggiustare, pensare.
Alcuni lavori come il restauro di
uno Strale in legno vennero perfetti, poi fu la volta di un minitonner,
settima classe IOR progettato da Dick Carter, presi con un amico lo
scafo
e la coperta in vtr da un cantiere fallito, lungo 7,31 largo 2,54 circa
1000 kg di dislocamento.
Una barca che ci diede tante
soddisfazioni
durante la costruzione e successivamente in regata e in crociera.
Forse, anzi sicuramente lo spirito
di autocostruttore è sempre attivo, quando hai finito un lavoro
stai già pensando a quello che vorresti fare ed ecco che mi
metto
in testa un'altra barca sempre piccola perché le finanze non
permettono
di fare di più.
La barca doveva essere leggera,
veloce, carrellabile per permetterci di navigare fuori dall'adriatico,
così con un pò di disegni, schizzi e idee sento alcuni
progettisti
che conoscevo se potevano trasformare in un progetto concreto i mie
disegni,
ma in quel periodo erano tutti occupati in progetti molto più
importanti
e non avevano tempo di seguire il mio.
Leggendo tempo dopo un articolo
su Bolina di una piccola barca (Miss Carolina) progettata dall'ing.
Bertorello
mi misi in contatto con lui e da li nacque l'intesa per l'Explorer.
Ci trovammo d'accordo su tutto,
la barca che pensavo di costruire coincideva con le idee di Carlo
Bertorello.
La costruzione del modello era un'esperienza che ancora non avevo provato, una sensazione bellissima era come modellare una statua.
Col primo Explorer feci su e
giù
per l'adriatico per testarlo in qualsiasi condizione di mare e di
vento,
fu memorabile e un pò da incoscienti una regata che facemmo da
Senigallia
a Numana e ritorno "la 40 miglia dell' adriatico", quel giorno soffiava
un forte grecale con mare molto mosso e vento sui 25-30 nodi, eravamo
indecisi
se partire o meno, alcuni armatori con barche più grandi della
nostra
rinunciarono, gli altri con fatica si allinearono sulla linea di
partenza,
noi stavamo li a guardare senza aver preso una decisione.
La regata parti, noi dal molo
vedendo
allontanarsi le barche ci guardammo in faccia ancora una volta, poi OK
!! ragazzi andiamo.
Tagliammo la linea di partenza
45
minuti dopo gli altri ma l'Explorer fece una cavalcata entusiasmante
senza
mai metterci in difficoltà.
A Numana arrivammo 5 minuti dopo
il primo, la sera in banchina non si parlò d'altro.
Il giorno dopo la partenza da
Numana
per il ritorno stesse condizioni sempre grecale e mare sempre
più
grosso e via altra cavalcata, oramai avevamo preso fiducia ed eravamo
in
sintonia con la barca e il mare.
La regata la portammo a termine
senza
danni e con successo, si correva in tempo reale primi di classe (fino a
8 mt) e terzi assoluti dietro un dodici metri e una barca di 10 ,
ragazzi
!! questo è l'Explorer e questa è la barca che volevo,
una
barca che se pur piccola ti riporta a casa, una barca che ti da fiducia
specie quando le condizioni si fanno dure, questo secondo me
è
importantissimo, una barca che permette a 3-4 persone di fare delle
crociere
costiere cosa che ho provato di persona, si timona facilmente e perdona
gli errori dei principianti.
Ora fortunatamente qualche barca
siamo riusciti a venderla e d'accordo col cantiere esiste una versione
in kit per autocostruttori.
Lunghezza f.t. | 6.18 m |
Lunghezza al Galleggiamento | 5.95 m |
arghezza Max | 2.40 m |
immersione | 0,5 - 1,40 m |
dislocamento | 700 kg |
zavorra | 180kg |
Superf.velica di bolina | 23 m2 |
Superfice Gennaker | 32 m2 |
LA COSTRUZIONE DELL'EXPLORER:
Le linee di carena ricalcano la
filosofia
dei Mini Transat, veloce, con corpo prodiero stellato per non battere
sull'onda
e poppa larga e piatta per planare, la coperta semplice e funzionale
con
pozzetto per quattro - cinque persone.
Ottimo controllo della barca anche
a barca sbandata, passaggio sull'onda morbido, bulbo mobile con siluro,
barca autoraddrizzabile e inaffondabile.
La coperta e le murate dello scafo
sono in sandwich con anima in termanto di densità e spessori
variabili
e resina poliestere, il fondo dello scafo è in laminato pieno.
I rinforzi consistono in una paratia di prua che divide il gavone dell' ancora (schiumato) dalla cabina, due semi paratie centrali che rinforzano la scassa di deriva e reggono le deformazioni che possono dare le lande a murata e le sollecitazioni che trasmette l'albero poggiato in coperta, da queste due semi paratie si ricavano due mobiletti dove si può in uno installare un wc marino e nell'altro un piano cottura con lavello.
L'ultima paratia è posta
verso
poppa per delimitare la zona delle cuccette a murata con il gavone, il
gavone può contenere materiali come i parabordi , le cime, il
serbatoio
del motore ecc. contiene anche le due casse stagne che con quella di
prua
assicurano l'inaffondabilità della barca.
Tre longheroni insieme alle
paratie
danno la dovuta rigidità all'insieme quello di prua è
posto
al centro, parte dalla scassa di deriva e va fino alla paratia di prua,
gli altri due sono verso poppa delle due semi paratie e fanno da
appoggio
alle cuccette.
Non ci sono controstampi
strutturali,
c'è solo un controstampo di finitura all'interno della cabina
sotto
la tuga.
La deriva èin vtr con anima
in poliuretano, la zavorra è assicurata da un siluro in piombo
all'antimonio
che permette alla barca di raddrizzarsi da una scuffia di 126° .
Il meccanismo che permette di
alzare
la deriva è molto semplice, una barra filettata con manovella
tipo
winch entra da sopra la tuga fino ad una chiocciola filettata posta
sulla
testa della deriva girando da fuori la manovella la barra filettata
entra
dentro la deriva in una sede fatta da un tubo di acciaio inox , in poco
tempo il pescaggio si riduce da 1,50 a 0,45 mt.
Se non si ha esigenze di pescaggio
tirare su la deriva serve sono in caso di carrellabilità
così
si può usare il timone fisso, altrimenti per raggiungere il
minimo
pescaggio si deve montare il timone mobile a baionetta.
Le configurazioni dei timoni sono
quattro:
1) un timone fisso, è
consigliato a chi fa regate, è la configurazione che ho io sul
mio
Explorer
2) doppio timone fisso tipo
mini transat consigliato a chi vuol fare lunghi percorsi, sono
più
corti di quello fisso e disassati rispetto la verticale
così anche con forti
sbandamenti
quello sottovento lavora con la massima efficienza e quello sopra vento
quasi esce dall'acqua riducendo l'attrito,
ottimo di bolina favoloso
al lasco, con vento forte la barca corre come se fosse su due binari,
con
un piccolo autopilota si naviga in solitario senza
problemi, l'ho usato sul prototipo
e sul mio Explorer rosso ...... una favola !!! altro vantaggio che si
ottiene
con il doppio timone è quello di
montare il motore fuoribordo in
posizione centrale.
3) un timone a baionetta,
si riduce il pescaggio al minimo ed è possibile toglierlo dopo
ogni
uscita così si evita di dare l'antivegetativa, questo
timone ha una forma particolare,
tipo banana con la curva verso prua, questo per non perdere la
compensazione
che ha il timone fisso.
4) doppio timone a baionetta
ha le caratteristiche del doppio fisso con il vantaggio di ridurre il
pescaggio.
L'albero è in alluminio
a
7/8 rastremato con un ordine di crocette acquartierate, senza
paterazzo,
abbiamo usato fino ad ora alberi della Vescaf molto robusto però
secondo me un po' troppo pesante per l'Explorer e alberi della Licospar
veramente ottimi e leggeri, per risparmiare si può fare anche
l'albero
in casa comprando solo il profilo e lavorandoci su da soli, non si
avrà
un albero rastremato ma il risultato è sicuramente buono.
Boma e bompresso sono anch'essi
in alluminio, quest'ultimo è rastremato e viene montato in
coperta
con una rotaia per renderlo orientabile così si guadagnano circa
15° di sopravento permettendo di portare con efficacia un gennaker
quasi in poppa piena.
Con l'attrezzatura di coperta ci
si può sbizzarrire alla grande, partendo da una configurazione
standard
molto semplice ed efficace tipo deriva, si arriva volendo ad una
più
sofisticata e personale soluzione, dipende da che uso se ne vuole fare
della barca.
EXPLORER 20' KIT
scafo e coperta da assemblare,
controstampo
tuga assemblato, interni da verniciare
coperchio tambuccio
sportello gavone di prua e poppa
timone con barra
deriva assemblata
disegni (piano velico, disegni dei
particolari in acciaio, disposizione
degli interni e delle attrezzature
di coperta)
questo è il pacchetto minimo.
Per avere il certificato CE si
farà
un sopraluogo finale prima di mettere la
barca in acqua per controllare che
tutto sia stato eseguito come da progetto.
Completare l'Explorer è
molto
facile non si può sbagliare il cantiere ed io siamo sempre a
disposizione
per qualsiasi chiarimento e aiuto.
L'attrezzatura di coperta è
minima e molto semplice da montare, all'interno si può montare
il
w.c. marino, un lavello, fornello, un tavolo e tante altre piccole cose
basta ingegnarsi un po', logicamente lo spazio è limitato per un
6 metri e 20 ma vi stupirà per le possibilità che offre.
Per informazioni:
Daniele
Campanelli