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Il Salone di Genova 2004
di Luigi Scarnicchia & c
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-"Ammazza che stronzi... hanno fatto er parcheggio solo pelli espositori...."
Quella che parla è la figlia maggiore della simpatica famigliuola che ha parcheggiato la mercedes 380 SE XL GT FOUR VALVE M3 ecc ecc, nuova e immacolata, davanti ad un passo carrabile in una traversa di Viale Marconi. Papà con calzoni rossi, rolex d'oro, camicia di fuori e mani in tasca, mamma obesa con carrozzina e figliola si incamminano allegramente verso il salone. La precoce bambinetta dodicenne é obesa e stronza già come una di quaranta.

..e penso...
a) sono un cretino ad essere partito venerdì sera e essermi massacrato sul volante per star sveglio,
b) sono due volte un cretino ad aver girato due ore per trovare un parcheggio,
c) sarò tre volte un cretino e un vigliacco quando la prossima estate, con la pistola Very in mano, deciderò di non sparargli un razzo nel pozzetto quanto a Ponza mi sfioreranno a trenta nodi facendomi scuffiare...
Fortuna che non ho tempo per pensare,  sono quasi le dieci, il salone sta per aprire ed io ho da rifare la branda, farmi la barba nel catino con l'acqua fredda e vestirmi con qualcosa di non troppo aggrinzito. Proprio le minime accortezze per non sembrare un barbone. E si che uno che dorme nel furgone su una branda può figurare benissimo tra i barboni...
Infatti venerdi di corsa sono andato a bonificare il furgone, ho sistemato una brandina e mi sono organizzato una specie di lavandino, il wc chimico, ho preso un paio di yogurt e sono partito per Ge.
Sono molto orgoglioso della mia sistemazione, ma si sà.. ogni scarrafone... Comunque, al colmo dell'esaltazione, ve ne faccio vedere una foto, anzi due. Adesso le inserisco, poi magari mi pento e me ne vergogno.
Questo è il tavolino sul quale si cucina e si mangia
Questo è il locale bagno. A destra potete osservare il pratico serbatoio dell'acqua (trovato) e a fianco il lavantino. Sotto il lavello un portabiancheria raccoglie le acque grigie. In fondo al portabiancheria potete osservare il rubinetto (che stava in origine sul serbatoio) per lo scarico delle acque. L'acqua esce dal tubetto che mi ha regalato Giorgio l'elettrauto per mezzo di un motorino di tergicristallo posto sul fondo del serbatoio. Il motorino del tergicristallo funziona con la corrente diella batteria della mia barca (non visibile, la batteria) ed è azionato dall'interruttore a pedale volante che si vede in terra. Serbatoio e partabiancheria/lavello sono tenuti fermi da una cima e una punta di colla a caldo sul pavimento. Il tutto funzionava egregiamente salvo il rumore infernale del motorino che poi, alla fine, si è bruciato del tutto.

Eccoci al salone.
Dice - " com'è quest'anno?" Più o meno come gli altri anni...
-"Novità?"- "..insomma..."
In effetti il salone a prima vista è più o meno lo stesso degli altri anni. Solite gigantesche barche, improbabilissini gozzi ipermotorizzati, gommoni per scafisti all'ingrosso ecc ecc e Vi risparmio tutto il trito repertorio moralistico  tipico del velista autocostruttore  squattrinato che ben conoscete perchè , visto che state leggendo queste pagine,  che anche voi appartenete a questa triste razza.
Invece una volta tanto facciamo finta di niente e andiamo con animo sereno a visitare il salone come curiosi qualsiasi.

Questo gozzi erano visibili davanti al palazzeto dello sport. I soliti curiosi osservano, chiedono, prendono nota ma non se li comprano perchè non hanno i soldi. 

Invece quelli che hanno i soldi si comprano quelli di Aprea che stavolta ha fatto il suo stand fuori dal padiglione (forse perchè non c'entrava).  Bella la struttura di copertura che richiama alla lontana quelle del nuovo padiglione MegaYachts. Forse è un segno che vuol dire che prima o poi il salone se lo fanno da soli....



A me questo due motoscafi sono piaciuti molto. Hanno una linea bellissima. Qualche remora per la colorazione mimetica di quello a destra che però ha l'indubbio vantaggio di scoraggiare le ispezioni della guardia costeriera (che ti crede della GdF), della GdF (che ti crede della Marina) della Marina (che ti crede della Nato) e via così.. Non so se ti forniscano a  richiesta anche una Browning 12,7 che peraltro farebbe la sua bella figura a prua. (NdR:la Browning 12,7 è una mitragliatrice molto apprezzata)


Queste tre grazie mi sono apparse mentre bighellonavo tra gli stands dell'elettronica. La foto è mossa perchè mi tremava la mano.  Negli stands dell'elettronica ho visto di tutto, forse anche troppo. Non sono uno di quelli che preferisce il sestante al GPS, ci mancherebbe. Non mi piace però la tendenza a trasformare il carteggio in sala giochi. Il computer potrebbe risolvere questo problema accentrando le varie funzioni (log, gps, cartografico, comunicazione, meteo ecc) ma il computer è un aggeggio un pò delicato e poi bisogna saperlo usare...


Molto belle le linee di questa barca da regata, nitide ed essenziali.


 
Questo Janneau è una di quelle barche piccole che dicono che al salone non ci siano. Invece ci sono. Ma sono poche, costano tutto sommato come una barca grande usata e la gente guarda, chiede e non se le compra. Quelli che hanno pochi soldi e cercano la prima barca vanno sui soliti Pivieri, Bisso, Tucano ecc ogni anno più vecchi ma confortevoli e rifiniti, i figli del boom della nautica degli anni settanta. Quelle di oggi, per tenere i costi entro limiti accettabili debbono proporre degli interni "spartani". Ho virgolettato perchè dire spartani è un pò ottimistico e se non ci credete  guardate la foto fatta dall'oblò. Tutto lì.

Questo Laserone "Cube" non ricordo di averlo già visto gli altri anni, credo sia una novità. Bello e ben organizzato farebbe la felicità di qualche circolo se non fosse che costa come un fuoristrada.


-"Oddio, e questo che è?"- E' un gommone che si sta darwinianamente evolvendo a missile. Prima i motori a razzo, adesso ha conquistato la posizione eretta.  Manca ancora poco a superare la velocità critica ma non disperate: cari smanettoni,  in futuro, voi, vostra moglie e figlioletta stronza  potrete andare a farvi il bagnetto nel mare della tranquillità, sulla luna, con nostro supremo gaudio giacchè saremo rimasti incontrastati padroni del nostro lurido mare, cui siamo molto affezionati. 
E poi chi più spende, meno spende:  questa posizione  in porto  è la più economica!


Anche questa non è una novità, l'avevo già vista. La pubblico volentieri non con la didascalia." non fatevi venire strane idee"


L'irriducibile cantiere Ernesto Riva che fabbrica barche per passione (cui ci sentiamo molto vicini).



Tra le barche diciamo "grandicelle" ci è piaciuta molto il Rimar 31, anche questa non è una novità. Ci siamo messi l'elegante copriscarpa stagno (non vi spiego perchè sia meglio il tipo "stagno", capitelo da voi) e siamo saliti a dare un'occhiata. Bello ed funzionale il locale bagno subito a a sinistra della discesa anche se si avrei aggiunto un armadio cerate. Se realizzate un bagno sulla vostra barca, cercate di farlo come questo.

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-"Dio che orrore!"- esclamo colpito dall'ignobile roll-bar di questo Hunter. Solita figuraccia  in linea con la migliore tradizione: a fianco a me c'era l'importatore.  Lo capisco, lui ci ha famiglia.. Ma a me il trasto della randa lassù fa ribbrezzo.
Capisco anche Hunter, la gente gli chiede pozzetti liberi  e godibili e lui risponde così. Posso andare avanti con altre dieci/quindici valide giustificazioni a questo scandalo ma A ME il roll-bar  continua a farMI schifo.

Cristina è rimasta scandalizzata invece dal pozzetto di questo piccolo Beneteau. -"Manca il trasto!" Si lo so che questo non è un Optimist ma un 25' ma del resto se l'alternativa è il famigerato roll- bar allora mandiamo a morire il trasto con cuore leggero.  Scrivo questo ma confesso che a me il trasto non dà tutto questo fastidio e  poi il mio sta proprio al centro del pozzetto e ci sbatto le ginocchia  almeno una volta ogni venti minuti. A proposito... bello questo Beneteau 25', anche se anche lui costa come una bella barca di 10m usata poco...


Passeggiamo lungo la banchina, da sopra e sbirciamo alcuni Mega-yachts cercando di darci un contegno e mantere l'espressione di sussiego d'ordinanza piuttosto che sbavare a bocca aperta come ci verrebbe naturale. Fotografo questo con il letto di Clopatra tanto a Voi non capiterà mai di vederlo perchè con i vostri miseri gusci state tre metri più in basso.


Pare che Olin Stephens interrogato da un cronista sul perchè facesse le poppe tagliate oblique (verso il basso) abbia risposto una cosa del tipo: -"per sfruttare in regata l'effetto delle gocce di pioggia". Chiaramente è una boutade.  Se me lo avessero chiesto A ME avrei risposto più causticamente e meno diplomaticamente - "perchè tagliate oblique verso l'alto sembrano le prue dei mezzi dello sbarco in Normandia". Del resto questo Beneteau 50' mi pare lo costruiscano proprio da quelle parti, forse è una citazione (?).


Sotto il ponte che sovrasta la seconda darsena e che porta alla zona shopping mi appare questa deliziosa barca. Scendo a vedere a scopro trattarsi del Bad 27', campione italiano minialtura. Progetto Inzerillo & Albeggiani, costruito in provincia di Palermo spicca per la sua essenzialità e sobrietà. Bella barca davvero. Ci sarebbe dovuta essere la fila dei visitatori invece c'ero solo io. Gentilissimo il suo presentatore (collaboratore alla costruzione ma non alle regate) mi fornisce ampie spiegazioni. Ne hanno già costruiti 5. Comprendo che portare la loro barca a Genova è stato un bel sacrificio. Gli auguro ogni bene: è una bella barca.



Il Bad 27' merita altre due foto. Chiaramente è una barca da regata. Soffermatevi a osservare la pulizia e razionalità dei circuiti in pozzetto: paterazzo, trasto e randa rinviati a prua del timoniere. Bella disposizione, semplice ed efficiente. La costruisce il Cantiere Nautico di Michere Ferrara a Termini Imerese.


Se adesso avete visto una bella barca adesso ne vedrete una meno bella. Forse comoda, con il prezzo interessante e ben rifinita ma, mi dispiace, bella no. Diciamo " un pò sgraziata.." Del resto chiedere l'altezza in cabina per una 26' significa per forza avere un bordo inguardabile (anche se ben mascherato) e una tuga  sformata. E' un Dolphin, la fabbricano in Polonia e viene distribuita dalla Comar (quella dei Comet). C'è n'è una anche un pò più grande, meno sgraziata. Il prezzo è interessante se non altro per le rifiniture e dotazioni. Siamo sempre nell'ambito di prezzo di una barca usata più grande per cui chi se la compra la fa per sentire il famoso "odore di nuovo". Anche di questa ce ne dovrebbero essere migliaia nei porti italiano invece mi pare non sia così. Rimarco tutto questo per la famosa polemica con i "piagnoni", quelli che "non si costruiscono più le barche piccole.."


Chi ha detto che le barche grandi sono anche belle? Guardate questa a sinistra. Non sembra ma è una barca a vela. Riesce a coniugare sapientemente i peggiori aspetti delle barche a vela e i peggiori delle barche a motore. Bel colpo!
Quella a destra invece è costruita in lega. Sarà praticissima, molto marina. ma, accidenti, che brutti spigoli. Siamo sicuri che non si poteva fare di meglio? O forse il progettista ha deliberatamente cercato di conferile un aspetto da piattaforma petrolifera? Mah...


Ecco dov'erano tutti...invece di fare la fila al Bad 27' stanno tutti a ordinare Mega-yachts da due milioni in su. C'è anche l'aperitivo!


Foto della serie "non vi fate venire strane idee".


Questa foto viene dagli stands degli accessori. Si tratta di una gruetta per alare il tenderino di uno di quei mega-cosi. Costa - solo lei - due volte casa vostra.

Usciamo dall'area principale e ci incamminiamo verso il padiglione Kennedy, quello all'esterno della biglietteria, sul piazzale. Veniamo investiti da una terrificante puzza di me### . Il canale che passa sotto il piazzale non riesce a buttare a mare e disperdere il suo grazioso carico di liquami per via di una poderosa diga di sassi e si è formata una simpatica lagunetta nauseabonda. Spero sia frutto di una mareggiata anche se la presenza lì vicino di una scavatrice mi fa sospettare il peggio. Ehi, Comune di Ge, ma un depuratorino? un tubone fino al largo? No? Dai che la città non ne esce bene...

Tramortiti dalla puzza infernale giriamo tra gli stands del padiglione "aggregato".  Il padiglione è un pò meno organizzato degli altri e le barche stanno un pò ammassate. O si tratta di ritardatari o di gente che ha pagato di meno. Stiamo per andare via  per non svenire quando appare un piccolo stand con tre gozzetti.  Tre persone sedute tra le barche chiacchierano tra di loro. Scusandomi chiedo permesso per andare a vedere una barca che mi ha attratto. " Scusi Lei, che noi qui si fa tutto fuori che vendere le barche" in puro dialetto genovese.  La barca che mi ha attratto è un bel gozzo, scafo in vetroresina e ponte e falchetta in legno. Veramente ben costruito. Piccolo, sobrio, linea elegante, ben rifinito e signorile ma senza fronzoli . Genovese anche nel "carattere". Il costruttore, Picasso, mi dice che le fanno lì, indicando il porto. Hanno preso lo scafo di vetroresina di una gozzo che hanno in produzione e l'hanno pontato costruendo i bagli in legno, compensato marino e tredici millimetri di teak. Lo motorizzano di solito con un diciassette cavalli. Dice: -"certo costa un bel pò, ma è costruito bene!" sempre con quella bella cadenza genovese.
Lo comprerei se non altro per il costruttore. Bella gente.
 

Mi fanno male i piedi e mi torna su il pesce spada alla pizzaiola (a Genova tutti gentilissimi, bel servizio ma al Nauticsud, a Napoli, si mangia meglio).

That's all folks!