1° Maggio a La Spezia
corrispondenza di Mario Falci

  
Alle 10,00 siamo sul lungomare e dopo esserci presentati al Centro Catamarani Italia, troviamo un angolino dove poter montare i multi.
    Mi accorgo che nella fretta ho si irrobbustito il piede dell'albero ma ho dimenticato di rifare il foro per fissare il boma con un
bullone passante. Inoltre una delle fascie incollate per costruire la forcella del boma si è staccata. L'epossidica con il carbonio ha un effetto diverso che con il legno: tra carbonio ed epossidica cede l'epossidica. Sono proprio giù e penso che dovrò rinunciare, ma Jacopo mi fa una legatura che si rivelerà robustissima.
    Il confronto è impressionante: sono tutti cata e tri maggiori di 10 metri, sembrano dei giganti che da un momento all'altro apriranno le fauci per ingoiarci. Effettivamente sotto il ponte di un cata potrebbero passare due nostre barchette.
    L'accoglienza è invece di grande cordialità sia degli organizzatori che degli equipaggi che ci fanno mille domande e sono meravigliati di vedere la semplicità-efficiente del trimarano di Jacopo e i particolari tecnologici in carbonio del mio Nova e soprattutto di scoprire che un multiscafo si può anche autocostruire. Andiamo al breafing e veniamo a sapere che la partenza della regata è stata posizionata all'altezza delle diga ,che bisognerà girare tre volte in senso orario intorno all'isola del Tino infine ritornare alla diga. Ci danno una maglietta in omaggio e ci dicono che la partenza della regata verrà segnalata alla radio. Mai visto un dieci piedi con la radio!.

   
Partiamo, riesco a stringere di più rispetto a Jacopo e quindi riesco a mantenere inalterata la distanza dal suo trimarano che mi appare più veloce. Jacopo va per mare da almeno trentanni e fatto regate ad alti livelli e possiede una bel cabinato. Insomma ha una bella esperienza, cosa posso pretendere? Un paio di volte rischio di scuffiare e per paura lasco il trasto della randa, rallentando. Poi mi impongo di non farlo più e di riequilibrare con il corpo oppure di orzare un pò.

   
E' apparso il sole e si sta molto meglio. Vedo che Jacopo deciso parte, lo seguo a ruota. Le barche vanno veloci ma seguono una rotta che li allontana moltissimo , mentre noi riusciamo a stringere di più e ci avviamo verso il  Tino. Ad un certo punto mi accorgo che siamo nel mezzo, che alcuni sono avanti e altri dietro. Jacopo decide di passare tra il Tino e lo scoglio vicino, rischiamo un poco, sento il rumore e vedo a pochi metri il  mare sugli scogli, infine dobbiamo fare tre bordi per riprendere la distanza dalla parete rocciosa a cui siamo pericolosamente vicini . Ci riusciamo e vediamo alle nostre spalle gli enormi catamarani che si avvicinano. Appaiono in tutta la lora imponenza. Cominciamo a girare attorno al Tino ma la circonferenza che riusciamo a fare é enormemente più breve di quella dei multi che periodicamente si avvicinano a noi ci superano ma poi di nuovo anticipiamo.    

   
   

Facciamo i tre giri e ci avviamo al traguardo.
    Passa prima Jacopo col suo trimarano multicolore sempre con lo stesso vantaggio quindi il mio Nova : 5° e 6° posto. Non ci crediamo neanche noi.
Ciao
Mario Falci


Nota della Redazione:  il fotografo al seguito di Mario (la moglie), ha avuto qualche problema con il rullino... niente foto! Quelle che vedete le abbiamo rubacchiate (ma con gentile autorizzazione) al Centro Catamarani Italia sul cui sito web potete anche leggere un dettagliato resoconto della simpatica e riuscitissima manifestazione.