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Il NAVALIS
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In questa storia c'è una primadonna: Venezia.
Consapevole dei miei reconditi sentimenti cupo-romantici mi regala una giornata di foschia e pioggia fine.
La laguna mi appare in tutta la sua violenta bellezza.

VENETIA! Lo splendore della fiamma della civiltà quando tutto il mondo è preda della barbaria....
Ma Venezia è anche intelligente e mi scrolla di dosso questo denso turbine di sentimenti  e sensazioni circondandomi con la stupidità e rozzezza della teppa dei suoi turisti.    Ah, meno male...     un sano bagno ristoratore nella banalità dell'odierno....

..si arriva in Arsenale.
Per chi non lo sapesse (anch'io fino a poco prima) l'Arsenale è quel posto dove veniva fabbricata e manutenuta la temibile flotta veneziana. Passato in seguito alla Marina Militare del Regno d'Italia ha perso con il tempo la sua ragione strategica in favore di siti più consoni ed attrezzati. Con l'ultimo dopoguerra perde quasi completamente la sua region d'essere ma rimane amministrata dai militari. Questi si sono dimostrati ottimi amministratori di questo patrimonio di darsene, squeri, magazzini, officine e caserme lasciando il tutto in uno stato di "dinamico" abbandono. Intendo dire che tutta la struttura è conservata alla meglio, nè lustrata e brillante come certi dubbi restauri ma tenuta in uno stato di  sommario decoro che, a mio avviso, ben si addice alla realtà del luogo. Significativa una scritta incerta a vernice bianca su un carro-ponte di un'officina : VINCERE!.
La struttura non è aperta al pubblico perchè zona militare a tutti gli effetti e se trovate l'occasione (una mostra, un convegno ecc) cercate di andarci perchè una visita all'Arsenale è un valore di per sé.
Quella che segue è la foto dell'ingresso all'arsenale dalla parte del canale di S.Marco.

Si entra in una prima serie di tre ambienti comunicanti che ospitano permanenteemente alcune barche del museo.  Una motosilarante, una gondola, alcune imbarcazioni etinche in paglia , lo scafo di un'enorme burchio (barca da trasporto lagunare-fluviale) ed una stupenda barca da lavoro.

Una stupenda barca da lavoro, coi suoi occhi, la sua palanca ad uso di bompresso, le legature sommarie e il telo di recupero ecc. : una delizia anche perchè non sembra essere un reperto museale ma la barca di un veneziano che ci campa, lasciata lì giusto un momento. Da un momento all'altro arriverà, si farà largo smadonnando tra  barche e turisti  e prenderà il mare per andare a guadagnarsi la giornata.

21/5: Ci scrive l'amico Franco Bertozzi:
a quanto mi risulta, la barca col grande occhio disegnato a prua (con bompresso,
vele a fiori, cassa come tuga coperta da un'incerata ecc,), dovrebbe essere la barca (messa insieme con soli materiali di recupero) con cui Alex Carozzo (grande navigatore solitario italiano, nonché progettista e costruttore..) ha attraversato l'Atlantico  dalle Canarie alle Antille, 15 o venti anni fa avendo come strumentazione il solo sestante..
Il nome se mi ricordo bene, Zen time - Se è così, come credo, onore al merito!
Un'altra bellissima imbarcazione da lavoro (sx) e l'interno di una grande imbarcazone da trasporto (burchio?). sullo sfondo la struttura della grande sala

 
e questa stupenda deriva in mogano costruita nel 1943 (tempacci...) 
con questo interessante buttafuori per il paterazzo (a dx) e l'armo houari

Una gondola (poteva mancare?) e la sua copertura in caso di brutto tempo
La "centrale di Forza e di Luce" è un ambiente da vedere. Tre grandi dinamo fornivano l'energia per l'arsenale. Una parete  della sala è quasi completamente ricoperta del quadro di controllo.
Molto suggestiva anche l'ambientazione studiata con la riproduzione dei suoni della centrale in funzione e un'appropriata illuminazione.
Mi ha ricordato molto un bellissimoe film , "L'Invenzione Di Morel" , di qualche anno fa che credo abbia visto solo io o al massimo altri 20......


Un enorme burchio costruito negli anni trenta, ben conservato e trasformato in barca da crociera fluviale.
Interessante il sistema degli alberi abbattibili

Lo spazio d'acqua inquadrato è la Darsena Grande. Ammirate la stupenda gru, tutta arruginita, sulla dx e sullo sfondo gli altri enormi capannoni dell'Arsenale.

Una panoramica della banchina della Darsena Grande con l'imponenete presenza della grande gru.
Parecchie le barche esposte in banchina e che avrebbero meritato una più approfondita osservazione se non fosse stato per la pioggia eccessiva per il povero K-way di Bolina con il quale ero equipaggiato...

Un bragozzo :



Una bella costruzione amatoriale con scafo in ferro-cemento. Ottima realizzazione, essenziale e ben rifinita.

Quirino:
e diversi cat - eccone alcuni:
Questo è di costruzione amatoriale  e con albero abbatibile
Isabella di C.Sciarrelli - semplicemente stupenda!
 

Un folto gruppo di barche tradizionali veneziane ospitate in questo bellissimo spazio coperto
Tra le costruzioni moderne spiccava questo stupendo gozzo sorrentino del caniere Cataldo Aprea di Sorrento (per l'appunto). Pur essendo molto ben costruito e rifinito riesce a mantenere una sua attraente e schietta normalità. Bellissima barca, essenziale e priva di inutili orpelli: proprio come una bella ragazza esuberante...
L'Istituto Tecnico G.Cini nel suo spazio espositivo ha proposto un tavolo da lavoro con tanto di allievi al lavoro intenti a sgrossare e rifinire parti di questa Sampierota. L'Istituto ha anche esposto una bella barca-scuola.
Mi è sembrato di capire che l'Istituto abbia dei grossi problemi di sopravvivenza e spero vivamente che le autorità responsabili facciano il possibile per facilitare la vita a questa importante realtà didattica.
Abbiamo assistito al varo di questa bellissima costruzione. Notate il tradizionale grande timone abbattibile che scorre lungo aguglotti opportunamente allungati e curvati.

In altri capannoni spiccava lo stand della Riva con uno dei suoi bellissimi motoscafi  degli anni sessanta, un work-shop di un costruttore di forcole (il sostegno del remo delle gondole) un paio di librerie specializzate, vestiti tradizionali veneziani da mare, il cantiere Carlini, la veleria Zardo, Bellotti e i suoi legnami, ed un paio di costruttori artigianami di barche in legno con tanto di attrezzi e banchi di lavoro.
Presenti anche gli stand dell'Associazione Vela a Terzo che è molto attiva, l'attivissimo Circolo Velico Casanova - organizzatore della VelaLonga e la LNI di Venezia.
Bello lo spazio dela Marina Militare (che giocava in casa) con modelli degli scafi più prestigiosi ed un'interessante raccolta di bandi di arruolamento dagli anni trenta ad oggi.
Di fatto sembrerebbe un pò predominante l'aspetto museale della manifestazione in parte, probabilmente, determinato dalla giovinezza della manifestazione stessa e dalla difficoltà di  creare spazi espositivi per piccoli cantieri artigianali.
La cospicua presenza di visitatori probabilmente invoglierà gli operatori a sopportare lo sforzo di  organizzare una presenza per le prossime edizioni, specialmente se saranno adeguatamente supportati dall'organizzazione.
Poichè nel complesso l'organizzazione ha dimostrato di essere ben strutturata e desiderosa di ottenere buoni risultati siamo certi che negli anni assisteremo ad una importante crescita di questa manifestazione.

Questa panoramica del Navalis, come un pò tutto questo nostro sito, è "amatoriale" , non ha nessuna pretesa di essere esuaustiva e sicuramente risulta  imprecisa e lacunosa. Ce ne scusiamo con i lettori e con gli operatori.