-Prego Nino, accomodati !
In verità non è stata una vera e propria violazione di
domicilio... con Nino c'eravamo incontrati prima e avevamo concordato
la visita..
Due parole su Nino: Nino è Nino Biasi attualmente è
un autocostruttore. Atipico, senz'altro. Diversamete da molti
autocostruttori che sono diventati costruttori tout-court, Nino
è diventato autocostruttore da costruttore. Nella sua ormai
lunga carriera di costruttore ha prodotto circa duecento barche:
progetti di Schiomachen, Tiberi e Vallicelli ed altri affermati
architetti. Barche da crociera, da crociera-regata e da regata
pura. Poi ad un certo punto della sua vita è rinsavito e
ha smesso l'attività industriale dedicandosi ai catamarani.
Chiaramente, anche se ha cambiato strada, non ha rinnegato il passato.
Piuttosto ha messo a frutto la sua grande esperienza... Oltretutto Nino
è uno di quelli che sono proprio ma proprio proprio appassionati
di
barche e che godono (anche se non lo ammettono) a passare la vita tra
resina, legno e acciaio... sempre sporchi di trucioli a giocare col
tornio per un asse o con la pialla a modellare una barra di timone.
Personalmente considero Nino uno dei miei primi punti di riferimento
nell'arte nautica e ... finiamola qui con il panegirico perchè
altrimenti mi toglie il saluto.
Questo progetto è un'evoluzione di un cammino iniziato ormai da
quasi dieci anni con tredici realizzazioni che sono state modificate
nel tempo aggiungendo, togliendo modificando e mettendo a fuoco certe
caratteristiche piuttosto che altre. A questo punto il progetto, almeno
a mio avviso, è maturo. Siamo di fronte ad una comoda barca da
crociera. Una crociera veloce come solo un catamarano può dare
ma senza esasperare gli aspetti velocistici e conservando occhio
attento alla comodità, alla facilità di gestione sia a
vela che a motore.. il tutto in una barca di dieci metri.
Perchè dieci metri? ... perchè sono facilmente gestibili,
non essessivamente costosi e abbastanza semplici da costruire e
mantenere.
La sfida era quanto mai ardua... un catamarano di dieci metri, al quale
vengono richieste spiccate caratteristiche di abitabilità
facilmente finisce per apparire tozzo e sgraziato. Direi, e potete
giudicare dalle foto d'insieme, che la sfida sia stata portata a
termine con successo.
La barca appare ben proporzionata e la visione d'insieme è
piacevole. Cantieri blasonati si sono arrischiati su questa strada
ottenendo risultati molto incerti. Nino c'è riuscito.
Gli scafi, come dicevamo, sono lunghi 10 metri ed hanno una rapporto
lunghezza/larghezza (al galleggiamento) di 10/1. Gli scafi sono
dotati di una deriva fissa che si sviluppa per circa 4,5m di lunghezza
per una quarantina di cm di profondità limitando il pescaggio
totale a circa 80cm.
La scelta della deriva è un argomento molto trattato nelle
nostre chiacchiere di autocostruttori e vale si spenda qualche
parola in più. Si tratta infatti di un nodo progettuale
assai critico che va sciolto
ricercando un compromesso tra l'esigenza di limitare lo
scarroccio, evitare complessità, evitare perdite di spazi
interni, mantenere la caratteristiche di basso pescaggio e non ultimo
una modesta resistenza laterale che non pregiudichi la capacità
di scivolamento laterale in condizioni critiche. La risposta di Nino a
tutta questa molteplicità di esigenze è l'adozione di una
deriva lunga e poco profonda.

L'adozione di questo tipo di derive ovviamente non è invenzione
originale. Quello che vorremmo rimarcare è che si tratta di una
risposta tutto sommato semplice e efficace alla ricerca di compromesso
tra una lunga serie di esigenze avendo ben preciso in mente il
compito che vogliamo che questa barca assolva.
Parlare di compito da svolgere significa in primo luogo capire quali
siano le esigenze di navigazione della crociera. Normalmente intendiamo
per crociera una navigazione comoda in condizioni meteomarine normali
con tratte di trasferimento relativamente brevi.
Nel progetto di una barca da crociera si pongono quindi in primo piano
caratteristiche di accomodamento, di semplicità d'uso in
un ambito di prestazione non esasperate.
Un altro elemento di grande importanza nella richiesta di navigazione
comoda e sicura è rappresentato dalla motorizzazione.
Nelle barche da crociera c'è la tendenza generale ad aumentare
le potenze disponibili. Questo è reso anche possibile dal
miglioramento dei propulsori nel rapporto peso/potenza.
Attualmente le barche da crociera pura si stanno avvicinando molto
all'ambito dei motorsailer.
Molti elementi giocano a favore di questa tendenza. Uno tra questi,
legato ad un aspetto non marginale del nostro vivere quotidiano
è dato da una certa necessità di mantenere entro
limiti temporali ben precisi le nostre navigazioni. Avendo a
disposizione pochi giorni di ferie va da sè che quando il vento
non c'è o viene da dove non vorremmo si accenda il motore.
I navigatori come Moitessier che non dovevano rientrare
lunedì in ufficio potevano permettersi rotte e barche
sicuramente molto diverse da quelle delle quali noi abbiamo
necessità. Questo non è un piccolo particolare... Di
fronte ad una data precisa possiamo affrontare la navigazione soltanto
se abbiamo la possibilità di mantenere tale data altrimenti o
non possiamo navigare o dobbiamo limitare di molto il
nostro raggio di escursione.
Il motore quindi è un elemento importante
in questo progetto. Date le premesse il motore deve avere una
potenza tale da garantire una ragionevole sicurezza. Precedenti
soluzioni avevano visto l'adozione di motori fuoribordo. Il motore
fuoribordo rappresenta una soluzione economica resa oggi ancor
più valida dalla disponibilità di motori a quattro tempi
con buoni valori di economicità e sicurezza. Resta il problema
della protezione dei motori che si trovano ad essere
disposti necessariamente sotto il bridge in posizioni molto esposte.
I
vari sistemi di carter di protezione ed eventuali meccanismi di
ricovero non si sono rivelati validi su barche di questa taglia.
Pertanto si è scelta la soluzione del motore entrobordo diesel.
Il miglioramento del sistema consiste nell'adozione di un sistema di
trasmissione idraulica. Al posto dell'invertitore il motore trasmette
la forza a due pompe idrauliche che a loro volta azionano due motori
separati, uno per scafo. Il sistema di unico motore centrale con
trasmissione idraulica consente di evitare l'adozione di due singoli
motori alloggiati in spazi angusti degli scafi, difficilmente
accessibili, divoratori di spazio e fonte di rumore. Il sistema
complessivamente pesa molto meno di due singoli motori di minor potenza
anche considerando che si evitano i pesi di due invertitori. |

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Il motore,
un Lombardini da 40cv è stato posizionato nel pozzetto, ben
riparato, facilmente accessibile e scollegato dalla abitabilità
generale per evitare che rumore e vibrazioni vengano amplificate dalla
struttura chiusa. I motori idraulici negli scafi occupano pochissimo
spazio tanto da poter essere sistemati sotto un pagliolo senza
perturbare l'abitabilità. |

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Il sistema viene pertanto
governato da una leva dell'acceleratore del
motore diesel e da due leve che azionano i motori idraulici con le tre
posizioni; folle, avanti e indietro.
Il posto di guida è all'interno del salone ma eventualmente
potrebbe eseere sdoppiato con relativa facilità. Vista comunque
la condizione di ottima visibilità garantita dall'ampia
vetratura del salone, un posto di manovra esterno appare abbastanza
superfluo.
L'adozione della trasmissione idraulica consente ovviamente
libertà di posizionamento del motore. Approfittando di
questa libertà forse il prossimo catamarano potrebbe ospitare il
motore in un vano ricavato a piede d'albero migliorando la
distribuzione dei pesi. |
La struttura del catamarano
è monolitica ed è costituita
dall'assemblaggio rigido di circa 8 stampate. Sono presenti due grosse
travi di rinforzo una a poppa.... |

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....ed una a mezza barca che
serve anche a sorreggere l'albero. Nella foto potete notare nel piano
appena sotto la traversa tre comodi gavoni; quello centrale è
destinato ad ospitare la catena dell'ancora
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La terza traversa si trova a
prua e non è collegata rigidamente.
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In quest'altra foto della prua
potete notare la passarella per la discesa a mare ed i comodi
trampolini prendisole.
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In questa foto il particolare
del gavone di prua. Il gavone è profondo circa una ventina di
cm. La restante parte dello scafo è stata riempita di schiuma
così come il terminale delle poppe. Questi riempimenti oltre che
costituire efficaci crash-boxes consentono al cat di
essere inaffondabile in virtù dei circa 4 mc di spinta. Il
valore dell' inaffondabilità ha anche un ulteriore aspetto
pratico diminuendo le esigenze burocratiche in termini di dotazioni.
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Il sistema timone è
costituito da due barre accoppiate. Sulla barra di destra insiste
il pistone della timoneria idraulica manovrata dalla ruota nel posto di
guida interno. Quindi all'interno si timona con la ruota ed all'esteno
lavorando sulla barra d'accoppiamento o con uno stick su una barra a
scelta. Un eventuale autopilota potrà essere quindi sia
del tipo a barra che a ruota.
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Entriamo (anzi rientriamo)
nell'ampio salone. Le sedute sono stampate ed irrigidiscono la
struttura. Nella foto a sinistra notate la discesa allo scafo di sx. Si
scende con tre scalette comode che possono essere discese anche in
avanti avendo cura (ricordandosi) di abbassare leggermente la testa: se
state parlando con qualcuno e guardate attraverso il display della
macchinetta fotografica ve ne potreste scordare....
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Il corridoio per il passaggio
alla discesa è sfruttato anche per la cucina che si trova
pertanto nel salone addosso dalla vetrata che da sul pozzetto. Lavello
e piano cottura sono ospitati in due stampate. Questa versione del
catamarano dovrebbe essere destinata ad un uso semi charteristico. A
tal fine si è scelto di destinare uno spazio in uno scafo (il
dx) ad una cabina spostando la cucina nel salone. Certamente l'idea di
avere una cucina a sei fuochi in una cabina autonoma è
allettante. Una cucina in una cabina separata consente una quasi totale
assenza di odori e la possibilità, non da poco, di
lasciare in disordine, chiudere la porta e chi s'è visto
s'è visto. La cucina a vista nel salone obbliga infatti ad una
gestione più attenta e faticosa. Peraltro personalmente
preferisco la disposizione nel salone sia per un migliore momento
sociale ( si può cucinare insieme agli ospiti senza
sentirsi schiavizzati) che per un più razionale
sfruttamento dello spazio. Va detto peraltro che noi autocostruttori
siamo noti per essere anche ottimi cuochi e, come tutti i grandi chef,
estrememente ordinati e puliti nel cucinare (beh... ci proviamo...).
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Siamo scesi nello scafo di sx e
guardiamo a prua. In questa cabina il letto matrimoniale (dimensioni
casalinghe) si sviluppa per baglio sotto le sedute del salone. Molti
cassetti e stipi di fronte al letto, di lato e sotto offrono un
posto facilmente accessibile per ogni cosa.
A prua, oltre la cabina matrimoniale, una cabina singola con lavandino
e wc per dei figli o un marinaio avendo un accesso separato dal
passauomo.
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Nella foto lo sviluppo del letto
matrimoniale sotto le sedute ed il retro dell'armadio destinato ad
ospitare un gavone accessibile dal salone. Il lavoro dei posa dei
pannelli foderati è quasi ultimato.
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Verso poppa il bagno
comune. Il locale bagno è diviso in due parti: la prima,
passante e con piena altezza, è destinata a cabina doccia come
non l'avete neanche a casa, Il lavandino ed il wc sono più a
poppa. Anche qui comodi stipi e gavoni. |

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La discesa allo scafo di dx
passando davanti alla timoneria interna.
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All'estrema prua il comodo bagno
armatoriale con accesso diretto dalla cabina e dal passauomo. Abbiamo
avuto parecchio da ridire sulla tonalità del rosa.... Nino ha
confessato che si è trattato di un momento di debolezza: buttare
o non una latta di bianco cui si è aggiunto un po' troppo rosso.
Sono cose che capitano agli autocostruttori. "Vabbè intanto
lascio così e vado avanti poi quando ho un attimo lo sistemo..".
Di solito le cose momentanee durano un paio di secoli (!). Comunque non
è detto che il bagno della Signora Delle Camelie non trovi
qualche estimatrice o estimatore....
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Il letto matrimoniale per
baglio, speculare a quello nello scafo di sx.
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Verso poppa l'altra cabina
matrimoniale. Si tratta di un matrimoniale più "intimo" visto
che ci eravamo abiutati ad altri standard...
Questa è la zona dove in alternativa avrebbe preso posto la
cucina.
Matrimoniale o meno che sia... questa è un'ottima cabina di
guardia per le eventuali navigazioni notturne grazie alla vicinanza con
il posto di guida interno e la facilità d'accesso.
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Torniamo nel salone e ci godiamo
per un po' la comodità di questo vasto spazio. Il salone
è dotato di ampie finestre che garantiscono una buona
visibilità esterna. La sporgenza dello spiovente della tuga
garantisce una modesta insolazione dell'ambiente evitando l'eccessivo
riscaldamento. Un piccolo oblò frontale, un' apertura del cielo
e la porta d'ingresso garantiscono una ventilazione ottimale.
Il sistema sedute/tavolo è ruotato di una quindicina di gradi in
senso orario In questo modo se ne è potuta aumentare la
larghezza ed al tempo stesso conferire un senso di fluidità
spaziale uscendo dai canoni del rigido simmetrismo. La sensazione
finale è piacevole, ariosa ed al tempo stesso intima.
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Il lavoro di sistemazione degli interni procede abbastanza speditamente
anche grazie alla progettazione delle stampate che integrano gran parte
del mobilio. Anche la base del tavolo del salone. è
compresa nella stampata. Il salone quindi è già quasi
pronto: un piano per il tavolo, sistemare piano cottura, lavello e
basta.
Beh... basta è una parola grossa.... una barca, lo sappiamo, non
è mai finita...
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Tornando all'esterno a pensando
alle tre-quattro fotomodelle che potrei lasciare sdraiate al sole sulla
tuga mi scappa:
- "Me ne fai uno?"
-"Fossi matto!" - risponde Nino. - "Adesso voglio finirlo e godermelo
un po'.... Tutt'al più posso affittarti gli stampi e te lo fai
da
solo."
-"Nino.. che dici... questa mica è una cosetta che si fa da
soli.. almeno un modesto autocostruttore come me! "
-"Posso seguirti la costruzione como ho fatto con altre barche"
-".. e quanto mi costi?"
-"Possiamo metterci d'accordo..."
-".. e se interessa a qualcun'altro? "
-"Beh vediamo... fammi chiamare al telefonino.."
-"posso dare il numero?"
-"Forse me ne pento... 3208048886"
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