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Ebbene SI!
Siamo andati a Zena!
Il viaggio è stata la solita
impresa....
La già mitica 127, ora eletta
dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità, si è comportata come
al solito benissimo, a dispetto dei suoi venticinque anni (eh...
cara Fiat..)
Il tempo non è stato proprio
clemente... un monsone a Civitavecchia ci ha costretto a viaggiare a venti
all'ora e uno (io) teneva il volante, uno (Pio) cercava di vedere la strada
e l'ultimo (Ale) sgottava.
Nel disegno potete vedere me che orgogliosamente mostro l'atto di proprietà del posto macchina in Via Frugoni. |
Un signore gentilissimo (forse il
Notaio?) ci ha assistito pazientemente nell'operazione di pagamento.
Poi abbiamo trovato una corriera.
Sulla corriera, al sedile alle spalle
di Pio si è seduto quello pelato degli Addams che parlava da solo
ed era furibondo con sé stesso. Pio non si è mosso di un
millimetro ed è stato molto teso..
..finalmente la corriera ci ha scaricato
al NAUTICO.!
Siccome le barche esposte al Nautico
sono sempre più grandi, l'Ente Fiera ha deciso di ingrandire lo
spazio espositivo creando una struttura avveniristica per ospitare quelle
più prestigiose.
Chiaramente i poveracci come noi
si sentono meno che polvere di fronte a cotanta ricchezza...
In questa foto potete vedere due
poveracci (Pio e Ale) che sono rimasti particolarmente colpiti dallo stand
(stand? a me sembrava il grattacielo delle Nazioni Unite..) della Ferretti.
Ma andiamo avanti con la nostra visita....
I gozzi....
Si! adesso vanno di moda i gozzi...Beh
, uno potrebbe rallegrarsene... dice: "gli italiani hanno riscoperto un
modo tradizionale per andare per mare..."
beata ingenuità. Quelli che
vengono chiamati "gozzi" sono degli off-shore travestiti da gozzi. Travestiti,
consentitemi, è la parola giusta. Del resto pare che in genere i
travestiti riscuotano un certo successo...
L'altr'anno avevo commentato uno
di questi "gozzi" disegnandone uno con due missili cruise a poppa. ..e
avete detto che esageravo....
Chi pensa che sto esagerando come
al solito si contempli questa foto che ritrae quello che c'è sotto
la gonna di uno di quelli...
Le piccole barche (ovvero : Il Sermone)
C'è poi la riflessione che
mi ha confidato un amico, Roberto. Dice: A me non sembra di essere un poveraccio...Ho
un negozio ben avviato, una bella casa, il camper, insomma non credo di
essere una "poveraccio". Ma perchè quando vado a Genova mi devo
far venire anche i problemi esistenziali?
E si! Proprio i problemi esistenziali.
Perchè uno lavora tutta la vita, cerca di dare un discreto benessere
alla famiglia ( e il benessere costa sacrifici) e poi si deve chiedere:"ma
allora non ho capito niente?".
In realtà il discorso è
un po' più complesso.
A Genova ogni anno che passa mancano
sempre più le barche "normali" cioè le barche che si compra
la gente normale.
E uno potrebbe pensare che le cosiddette
barche normali non si costruiscano più..
Nooo! E' solo che non possono
essere messe in mostra al Nautico.
Con l'eccezione di qualche grande
cantiere che ha una produzione che va dal 20' al 56' e di qualche irriducibile
appassionato, gli altri cantieri che producono barche piccole non possono
permettersi di esporre.
A meno di non voler fare un azzardo
e si sa che spesso gli azzardi nel settore nautico si pagano molto duramente.
Ne parlavo tempo fa con un amico,
Daniele, che costruisce barche sui 20'. Lui voleva esporre a Genova.
Cominciamo a fare due conti: dai mille ai duemila € per uno spazio
a condizioni di assoluto favore, una decina di giorni di albergo (qualcosa
appena di più dell'ospizio dei poveri) altri 1500€ e se poi
sei un tradizionalista e pretendi di mangiare una volta al giorno allora
ci vogliono anche altri 300€. Il trasporto di una barca, un collaboratore
perchè è impensabile poter caricare sulle spalle di una persona
sola otto giorni di salone, montaggio e spontaggio del tutto ecc, insomma
non te la puoi cavare con meno di 8000E€. Se costruisci una barchetta
che vendi a 10000€ e per ogni barchetta, se sei bravo, te ne restano
puliti 1000€ significa che per le prossime otto barchette ci sei andato
pari. Fin qui uno potrebbe anche provarci. Se va male che non vendi una
barca allora hai buttato bei soldi e amen. Se invece la tua barca riscuote
successo allora cominciano i guai. Sei in grado di far fronte alle richieste?
Perchè se uno in fiera prenota una barca di 20' non gli puoi dire
che gliela consegni fra un anno. Devi essere in grado di consegnargliela
in tempi "normali" , almeno tre mesi, al massimi sei, cioè all'inizio
dell'estate prossima. Se il tuo cantiere ha una capacià di una barca
ogni quattro settimane allora sei proprio inguaiato, devi ricorrere a terzisti
spendendo di più e rischiando molto sulla qualità del prodotto.
Insomma, alla fine se ti poni la
domanda "ma chi me lo fa fare?" non hai torto.
Visto così in effetti il
problema è notevole.
D'altro canto non è pensabile
che abbattiamo lo stand Ferretti per far posto al cantiere Pizza&fichi
che espone un paio di gusci di noce. I numeri sono numeri e siccome dietro
ai numeri ci sono migliaia di famiglie che ci campano, allora non si può
scherzare. L'industria della nautica da diporto in Italia (che è
il secondo produttore mondiale per fatturato) pare che dia lavoro a quasi
centomila persone. Quindi un'industria del genere ha bisogno di una vetrina.
E siccome è un'industria importante anche la vetriva deve essere
importante.
Questi in sintesi sono i problemi
del Nautico. O meglio. Il Nautico va bene per la sua strada. I problemi
semmai li abbiamo noi che vorremmo poter vedere qualche barche che , magari
con uno sforzo, un finanziamentino, ci potremmo anche permettere.
Non aspettatevi che vi dica ; "...ed
ecco la ricetta per risolvere il problema!".
Magari potessi...
Forse qualche risposta potrebbero
darla i saloni "minori", quelli locali che non hanno pretese.
E'un 'idea... ma solo un'idea perchè
poi uno va al Nauticsud ed è un pianto, Il Nautex, lasciamo perdere,
il Velashow s'è estinto, al Navalia, bello ma non espongono neanche
i cantieri di Venezia, Montichiari ecc ecc ecc.
Spero che qualcuno con delle idee
e capacità si faccia avanti e cominci a dare delle risposte perchè
se continua così ci giochiamo la nautica minore.
Tanto la tendenza è stare
per 11 mesi e mezzo a guardare Sailing Channel o giocare con computer e
l'emulatore e per le restanti due settimane a passarle in mare su un charter
insieme ad altri 6 o 7 sconosciuti (velisticamente).
Beh.. ALLEGRI !
il sermone è finito...
continuiamo a gironzolare per il
salone...
Le linee.....
Bel colpo d'occhio le prue di questi
Minorquin, imbarcazione moderne compendiate dalla tradizione di Palma di
Maiorca, danno un'impressione molto marina....oceanica....
Anche quest'anno si è fatto notare il Centro Nautico Calasetta (http://www.centronauticocalasetta.com). L'altr'anno c'era la novità del gozzo tris (quello smontabile in tre parti) e la ripresa del Farr 'via col vento' . Quest'anno, oltre a esporre questi esponeva anche un interessante trimarano progettato dall'arch.Lombardi
Non mi ricordo proprio con chi parlavamo di derive sui piccoli catamarani..Questa risposta della Hobie con il modello Teddy mi sembra interessante Se una ditta importante come questa ha scelto questo compromesso...
Belle queste due realizzazioni del Mo.Mi con una discreta folla di curiosi e appassionati. Siccome però poi succede che in giro di queste barche se ne vedono molto poche, qualcosa mi fa supporre che questi curiosi o sono i famosi "perditempo" ( quelli degli annunci: "astenersi perditempo") o sono poveracci come noi...
Quando stavamo per andare a vedere
il proa in bambù di G.Mussi è scoppiato l'ennesimo monsone.
Risultato: manco una foto. Cercherò di rimediare anche perchè
Mario me lo aveva raccomandato..(anche qui, dico ANCHE QUI ci vogliono
le raccomandazioni...eh?).
Quindi mi sono perso il proa e tutte
le barche ormeggiate in banchina **. Per quelle
poco male anche se ci sono un paio di catamarani che mi fanno sognare....tipo
il Mattia 51 o 56 ma qui è una questione di superenalotto.
**[aggiunto dopo: Mario Marti - nostro impareggiabile inviato speciale - si è dato da fare per colmare la lacuna e abbiamo preparato una paginetta tutta per il Proa di Giorgio Mussi] |
Oltre ad essere costruiti bene e
con buoni materiali costano più o meno come analoghe barche in plastica.
Siccome molti di quelli che bazzicano su queste pagine un'ideuzza del lavoro
per fare certe barche c'è l'hanno..allora caro Sig.Ernesto Riva,
mi vuol dire come fa?
Non c'è risposta e temo che
il Sig.Riva sia irrimediabilmente "ammalato" di barche in legno...
Una delle rare barche piccole è l'R18. Paiardi che lo costruisce (www.paiardi.com) ha sicuramente fatto un grosso sforzo per essere presente al salone e spero vivamente che ne tragga buon profitto. La barca è semplice ed appare costruita bene. Mi dà l'impressione di essere divetente.. |
Nel frattempo ci aveva raggiunto
Walter arrivato via mare col traghetto avendo trovato parcheggio vicino
Sanremo (sempre che "venerdì c'è poco casino..").
Mentre si passeggiava a guardare
cerate il Walter mi cade svenuto folgorato dal "personalino" di una standista
di una nota casa di pullover...
Mentre Walter boccheggiava io ho rapidamente preso la macchinetta per farvi partecipi di questa "esperienza". Mentre stavo per scattare (a distanza ravvicinata) la ragazza si è voltata e io mi sono vergognato che mi sarei sotterrato almeno 10m sotto. Mi sono sentito un pervertito tipo compagni di merenda ecc...La foto non ho avuto il coraggio di scattarla e sono scappato via. Riflettendoci dopo mi sono detto che tutto sommato non c'era niente di male se ritraevo le grazie della signorina che del resto se lo meritava e magari le avrebbe anche fatto piacere..ma che devo dire..m'è mancata la faccia....contentatevi del disegnino... |
Visto che non c'è molto da
vedere (visto..vedere...eh? il giochino...terribile!) ho pensato di dedicarmi
ai MOTORI per introdurre una riflessione.
Il MOTORI li scrivo in maiuscolo
e il perché lo capite da Voi. Sono l'eccellenza dei Motori. Sono
stati fotografati con il cristiano vicino così uno si rende conto
della dimensione. Che dire... Sono stupendi! Ma come si fa a chiudere una
siffatta scultura in una anonima sala macchina? Io lo metterei in coperta!.
.e questa è la prima riflessione. La seconda riflessione è
che comunque, senza scomodare neanche un futurista, effettivamente sono
sculture, veri capolavori !
E allora.. l'ingegnere, il tecnico
hanno battuto l'architetto e il designer?
A me le forme dei condotti di aspirazione
dell'Isotta Frascini ricordano certe tavole del Sant'Elia..
un CRM | |
un Seatek (2 cavalli, dico DUE, al chilo, non so se mi spiego...) | |
e l'Isotta Fraschini |
e concludendo Vi riporto le consideazioni
di Roberto che era andato al salune Lunedì e (per colpa di un mio
impegno) mi ha aspettato invano due ore al cancello:
Bella Genova?
Per me è stato un mesto pellegrinaggio tra barche troppo care per essere anche solo sognate. Le uniche cose degne di nota sono: - il catboat del cantiere Colombo, già visto tante volte negli anni scorsi ma da sempre piacere (*) - alcune barche sui 7-7,5m carrellabili (forse si risveglia il mercato su questa fascia più umana?) -Ho notato un aumento dei multiscafi da crociera, in assoluto sono esageratamente pochi, a comunque molti di più degli anni scorsi. Considerazione: al di là del pellegrinaggio, vale la pena ritornarci l'anno prossimo? |
(*) nota mia:
quest'anno il Difference era armato anche con un fiocchetto su un bompressino.
Ma a che può servire un fiocchetto su un albero non insartiato?
Dopo una lunga discussione siamo arrivati alla conclusione che lo hanno
messo lì per..... far parlare quelli come noi!
(non avevo una foto ma ho trovato su un vecchio Bolina il disegnino) |
Poi sono passato allo stand di Bolina
a rinnovare l'abbonamento e Giorgio Casti ci ha anche offerto un bicchiere
di vino. Omaggio per l'abbonamento annuale era un distinto coltellino da
barca con lama e pungone (pungone? come si chiama quello che serve a aprire
i nodi assuccati?).
Io il coltellino da barca non l'avevo
avuto mai e adesso ne sono proprio orgoglioso e lo faccio vedere
a tutti così prima o poi me lo fregano ....
(beata ingenuità....)
Il viaggio di ritorno è stato
parente stretto di quello di andata.
Alle 18 circa siamo partiti dal parcheggio e verso le 20 e 30 siamo arrivato al casello per prendere l'autostrada. Abbiamo fatto tappa a Lido di Camaiore dove Sandro e Signora (col collo un pò tirato: erano oltre le 22) ci aspettavano ad un ristorantino. Ottima cena ed ancora migliore la compagnia. Ci siamo fatti quattro sane risate e siamo ripartiti. A Civitavecchia abbiamo ripreso l'ormai consueto monsone, e siamo arrivati a casa giusto un minuto prima che i nostri familiari telefonassero a Chi L'Ha Visto... ah..dimenticavo.. per la cronaca, Walter, si è ripreso dall'apparizione della standista e adesso sta bene e Vi saluta Aloa! |
testo, foto e disegni di L.Scarnicchia - diritti riservati - eventuali riproduzioni vanno richieste all'autore