SCARRAFONE LATINO
di Nicola Rainone

[La costruzione] [Le vele] [L'albero] Il varo [In navigazione]

Il varo

Il varo della barca è stata una esperienza entusiasmante. Essendo la mia prima (speriamo non l'ultima) barca, l'emozione è stata tanto forte che a stento mi ricordo cosa è successo e se non ci fossero le foto a testimonianza dell'evento, difficilmente potrei raccontarlo.

E' arrivato il momento della verità, la barca è sullo scivolo per essere messa in acqua per la prima volta.
Anche se sono sicuro della bontà dello scafo e della conseguente galleggiabilità, ho comunque delle preoccupazioni riguardo la linea di galleggiamento (avendo apportato delle modifiche) e della stabilità (avendo autocostruito l'albero).
Non resta che provare per togliersi tutti i dubbi!


Ormai ci siamo, si sciolgono le corde di ritenuta. Gli amici che scherzano su ogni cosa, "E' lui il responsabile!" Galleggia! Ispeziono il perno della deriva: non fa acqua!


Sono soddisfatto, tutto come speravo, anche con il plauso di mia moglie che fino a quel giorno era sempre abbastanza scettica.
La barca è perfettamente equilibrata sulla sua linea di galleggiamento prevista, la deriva non fa acqua, pesca pochissimo, senza armamento saranno meno di 15 cm! Non resta che armarla e provare... sul campo le sue possibilità.


Montare l'albero risulta subito abbastanza complicato, riuscire ad infilare i due perni a piede d'albero attraverso le aperture del gavone di prua è molto scomodo. Dovrò inventarmi qualcosa per semplificare. Armare l'albero da solo, eventualmente, sarebbe impossibile, bisogna tenerlo fermo sulla staffa di acciaio inox posta sul fondo dello scafo ed inserire due perni nei fori. Il fiocco, utilizzando l'avvolgifiocco, è montato insieme all'albero, fissato in alto ad una girella e in basso all'avvolgifiocco, la sua ralinga è parallela allo strallo d'acciao.


Montate le sartie provo l'avvolgifiocco: funziona ma non in maniera perfetta, la girella in alto, sotto la tensione dello strallo, non segue la rotazione in maniera agevole, non è adatta allo scopo, altra modifica da fare! E' la volta della randa, prima l'inferitura sul boma, poi... accidenti! Abbiamo dimenticato una cosa.... ...la drizza per la randa, da passare nel bozzello in testa d'albero! Per fortuna che lo scivolo è sotto un terrazzo, dal quale si riesce a montare la drizza.


Solo guardando le foto mi sono accorto del... pubblico che si era assiepato a guardare il grande evento. Tutto è pronto per la navigazione, mi pare di non aver dimenticato niente! Alla fine si prova anche ad issare la randa.


Torre Vado (LE) 6 agosto 2004. Eccola in tutto il suo splendore. La randa fa un buon effetto, per essere autocostruita, staremo a vedere se sarà anche funzionale.
Il pescaggio, ad armamento completo e con due persone a bordo, resta sempre molto limitato, non superiore a 20 cm circa, cosa che mi fa sperare per quanto riguarda le prestazioni.

I remi sono provvisori, conto di montare un piccolo fuoribordo da 2-4 cv la prossima estate.

Non ho fotografie della prima prova di navigazione, ma posso dire che con un sovraccarico di cinque persone a bordo e vento leggero la barca andava benissimo, non sembrava faticare molto nell'acqua e la stabilità mi è subito sembrata ottima. In seguito, vicino alla spiaggia, per effetto dell'onda e del peso di persone a bordo non distribuito, abbiamo scuffiato, ma la barca si è subito raddrizzata da sola!

[La costruzione] [Le vele] [L'albero] Il varo [In navigazione]