Una vela Aurica… che non è un’Aurica !

 

Una vela Aurica… che non è un’Aurica !
Per il Cat,  che spero finalmente quest’anno di finire, e con l’aiuto di mia moglie, mi sono costruito anche la vela.
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Grazie anche al prezioso aiuto di Mario Marti, sempre disponibile a darti una mano , ho voluto cimentarmi in questo lavoro, usando il Lankotex di Cantierino, in quanto ho pensato che,  per male che
vada,   rischi solo quattro soldi ma l’esperienza è sicuramente positiva.
Mi sono disegnato una vela, che è un compromesso con una Aurica,  ma non lo è completamente  in quanto ha un picco molto piccolo  ( circa settanta centimetri ) ed è anche nel complesso diversa.
Per lo scorrimento del picco sull’albero non ho utilizzato la cosidetta gaffa. Primo perchè non ho un buon ricordo di questo particolare che usai nella prima barca e secondo perchè ho il brutto vizio di fare
le cose in maniera diversa da come solitamente vengono fatte. Naturalmente senza per questo pretendere di farle meglio.
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foto 1    Uso una sola drizza per issare contemporaneamente randa e picco.
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foto  2   La foto mostra il terminale della penna della randa che è formato da due sottili lamiere di Alluminio  e tra queste viene rivettata la Vela ( qui provvisoriamente con viti ).
In questa foto il picco ,  ottenuto molto semplicemente da un tubo di Alluminio di mm.25 di diametro ,  è posizionato fuori dalla tasca ricavata nella Vela.
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foto  3   Il picco infilato nella sua tasca.
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foto  4   La parte terminale del picco con occhiello per mettere in tensione la Vela.
Il picco, secondo la mia idea, potrà essere armato fin dall’inizio della inferitura della Vela nell’albero, oppure solo quando la Vela avrà raggiunto forse due terzi della lunghezza dell’albero ( in modo da poterlo
manovrare stando in piedi alla base dell’albero stesso).
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Questo sarà possibile in quanto la parte in alluminio del picco è svincolata dal terminale in legno ( foto 5 ) e quindi si può infilare nella tasca in qualsiasi momento, non necessariamente cioè prima di issare
la Vela.
Spero in seguito di poter confermare il buon funzionamento che fin qui si è rivelato.
Renato Scolaro